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Dazi Usa, Wto: "Potranno imporli all'Europa per 7,5 miliardi"

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La commissaria Ue Malmstroem: "Una scelta miope e controproducente. Cerchiamo una soluzione equa, ma siamo pronti a rispondere".

Dopo il duro colpo dell’Ucrainagate e le indiscrezioni del New York Times sul muro al confine con il Messico, Donald Trump può vantare una vittoria in ambito economico. Il Wto, l’Organizzazione mondiale per il commercio, ha dato il via libera agli Usa per imporre agli Stati europei dazi fino a 7,5 miliardi di dollari, come compensazione per gli aiuti di Stato ad Airbus. Una cifra record, corrispondente a circa 6,8 miliardi di euro.

Wto: “Sì ai dazi Usa”

I dazi Usa sono stati concessi da Wto in riferimento a una sentenza risalente al maggio 2018 a proposito del dossier Airbus. Sembra probabile, però, che la questione non sia chiusa e che nel 2020 l’Organizzazione mondiale per il commercio si pronuncerà anche sui dazi che l’Ue, sanzionata per Boeing, potrà imporre in risposta agli Usa. I dazi statunitensi potrebbero colpire i prodotti tecnologici realizzati dal Regno Unito, dalla Francia, dalla Germania e dalla Spagna per il consorzio Airbus.

La risposta dell’Europa

La svedese Cecilia Malmstroem, commissario europeo al Commercio, ha definito “miope e controproducente” la scelta degli Usa di “applicare le contromisure in questo momento, anche se hanno avuto l’autorizzazione dal Wto. Restiamo pronti a trovare una soluzione equa, ma se gli Stati Uniti decidono di imporre le contromisure autorizzate dall’Organizzazione mondiale per il commercio l’Ue non potrà che fare la stessa cosa“. La Malmstroem ha proseguito sottolineando che “sia gli Usa che l’Ue sono stati considerati colpevoli dal sistema di risoluzione delle dispute del Wto per aver continuato a fornire alcuni sussidi illegali ai loro produttori di aerei”.

Le misure protezionistiche di Washington “potrebbero fare molto male all’Europa”, ha commentato Giuseppe Conte durante la sua visita al Villaggio Coldiretti. Il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha lanciato un appello al presidente del Consiglio e a Luigi Di Maio, chiedendo “un urgente rafforzamento da parte del governo del dialogo con l’amministrazione Usa per scongiurare il rischio di dazi sull’agroalimentare italiano”.