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Manovra, nel 2020 non ci sarà l'assegno unico per i figli a carico

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Nella Manovra del 2020 non ci sarà l'assegno unico per i figli a carico: "Slitterà almeno al 2021"

Cattive notizie per tutti quei genitori che speravano nell’assegno unico per i figli a carico: la misura resta un obiettivo del governo, ma non verrà inserito nella legge di Bilancio e quindi slitterà almeno al 2021. La discussione sulla Nadef è ripresa al Senato e la risoluzione è stata votata dalla maggioranza con 169 voti favorevoli. Il viceministro Misiani è dunque intervenuto per spiegare che l’assegno unico non sarà nella Manovra: “Le politiche per il sostegno alle responsabilità familiari rappresentano una strategia di lungo respiro che vogliamo ampliare con il riordino e la semplificazione dei diversi strumenti”.

Manovra, slitta l’assegno unico

Abbiamo vari bonus – ha proseguito Antonio Misiani -, non un unico assegno come Germania, Francia e Gran Bretagna. Il riordino di questi strumenti è l’obiettivo di medio periodo perché è un tema di grande complessità: non riusciremo ad affrontarlo in questa legge di bilancio” ha detto. L’assegno, tuttavia, non sarà l’unica misura non presente nella Manovra: “Non ci saranno condoni, a differenza delle precedenti: chiudere la stagione di condoni e sanatorie è una delle misure più forti per il recupero di un ammontare di evasione che è elemento di ingiustizia sociale e sleale concorrenza degli attori. Nessuna tassa sul contante – ha poi proseguito -, nessuna misura restrittiva sui consumatori ma c’è la volontà di incentivare i pagamenti elettronici“.

La questione dell’Iva

Il viceministro dell’economia ha poi spiegato che il governo giallorosso non si limiterà a disattivare le clausole di salvaguardia nel 2020,ma vuole ridurre l’Iva “in misura molto consistente negli anni successivi. Puntiamo a lasciare alla prossima legge di bilancio un’eredità meno pesante di quello che ci siamo trovati a fronteggiare“. Sulla sanità, Misiani rivendica la scelta di “salvaguardare il sistema sanitario nazionale garantendo i due miliardi stanziati per il 2020 e un miliardo per il 2021“.

La scadenza di Quota 100

Parlando di Quota 100, l’anticipo pensionistico introdotto dal governo gialloverde, Misiani non ha dubbi: “Sta costando molto meno, le domande sono il 35% in meno rispetto alle previsioni. E’ intenzione del governo non rinnovare questa che è una misura strumentale e mandarla alla scadenza del 2021. Abbiamo in mente un modello di flessibilità del sistema pensionistico diverso e ne discuteremo con le parti sociali“.