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Decreto fiscale, dal 2020 detrazioni solo con pagamenti elettronici

Decreto fiscale pagamenti elettronici

Per incentivare i pagamenti elettronici l'esecutivo ha poi pensato a sconti sui Pos e a crediti d'imposta per i commercianti.

Quello varato dall’attuale maggioranza giallorossa sarà un decreto fiscale volto a diminuire progressivamente l’utilizzo del denaro contante per incentivare i pagamenti elettronici.

Decreto fiscale, incentivi a pagamenti elettronici

Il governo avrebbe infatti pensato a uno sconto sulle commissioni per i pagamenti digitali. Lo Stato lo erogherebbe sotto forma di credito d’imposta ed equivarrebbe al 30% del costo delle transazioni con carta e bancomat. Potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione e a riceverlo sarà chi ha un’attività da massimo 400.000 euro l’anno tra ricavi e compensi. “Un primo passo nella direzione giusta e un segnale di attenzione alle imprese“, lo definisce Confesercenti. D’altro canto Confcommercio, pur definendola una misura utile, ricorda che le commissioni valgono 1,5 miliardi all’anno e chiede più fondi.

Questa misura entrerà in vigore dal 1 luglio 2020, così come le multe per chi non accetta i Pos e la riduzione del tetto al denaro contante, che da 3000 euro scenderà a 2000. Nel 2022 poi il limite arriverà a 1000 euro. Un altro incentivo ai pagamenti elettronici sta nel fatto che dal 2020, per ottenere le detrazioni, andranno presentate le ricevute derivate da spese con carta, bancomat o bonifici.

Tra le altre novità presenti nel decreto fiscale c’è spazio per delle microtasse, dalla sugar tax alla plastic tax. Il viceministro all’Economia Antonio Misiani ha affermato che potranno essere migliorate e precisa che avranno un ridotto impatto sui cittadini. Per esempio la tassa sulla plastica, che ammonterà a mille euro per ogni tonnellata, imporrà ai cittadini un aumento del costo delle bottiglie “pari a 2 centesimi per quelle da mezzo litro e 3 centesimi per quelle da un litro e mezzo“.