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Fusione FCA PSA, chi ci guadagna davvero?

Fusione FCA PSA

Una fusione per diventare la quarta potenza automotive: tante garanzie e promesse ma quante realizzabili?

Fosse stato il 1980 questa fusione fra FCA e PSA sarebbe stata vista come un affronto, ma in quegli anni non esistevano nemmeno le due multinazionali singolarmente. Il mondo dell’ultimo ventennio ci ha abituato a cambiamenti radicali, unioni incontrollate e la scomparsa delle piccole e medie industrie. La fusione FCA PSA è però garantita non solo come un profitto per gli azionisti, quanto un vantaggio globale che metterebbe i Francesi e gli Italiani al quarto posto fra le potenze automotive. Difficile da mandare giù questa visione per la maggior parte degli automobilisti che conoscono la storia. Come direbbe Jeremy Clarkson, noto giornalista motoristico Americano: “fra Italiane e Francesi in comune c’è ben poco, forse solamente la concorrenza reciproca”.

Fusione FCA PSA chi guadagna

Il piano è semplice e all’apparenza ben strutturato. Una divisione equa per due potenze che sono equilibrate attualmente nel mercato. Parliamo infatti di una fusione totale 50-50, senza lasciare indietro nessun brandello delle vecchie aziende. Tutti i marchi rappresentati da Fiat Chrysler Automobiles e tutte le vetture, a parimerito, di Peugeot Société Anonyme. I veri vincitori saranno gli azionisti principali di ambedue le società. FCA ha proposto una divisione speciale dei dividenti per l’ammontare di 5.5 miliardi di euro, mentre PSA garantisce la suddivisione del 46% delle quote detenute in Faurecia. Olandesi che fanno i giochi ospitando la sede e gestendo le trattative, quotazioni in borsa a Milano, Parigi e New York.

Fatturato e dati principali

Il nuovo colosso farà paura a molte case automobilistiche che sopravvivono ancora in modo “quasi” autoctono. FCA PSA riuscirà infatti a produrre e commercializzare ben 8.7 milioni di veicoli all’anno fatturando 170 miliardi di euro. L’utile, conteggiato secondo i dati attualmente reperibili, sarebbe quindi di 11 miliardi netti. La notizia ufficiale è stata data in pochissimo tempo, ma non tutto è ancora deciso. I team di entrambe le aziende infatti lavoreranno in queste settimane per partorire un Memorandum of Understanding. Dopo la firma di quel documento il progetto sarà vincolato per entrambe la parti, ma fino ad allora rimane solamente una notizia ufficiosa.

Fusione FCA PSA

Dipendenti e automobilisti

I sindacati di FCA e PSA non sono stati aggiornati della situazione dei dipendenti dopo l’unione. Come ogni matassa che si arrotola spesso molti fili rimangono esclusi, ma non sarà così. Un allarmismo da parte dell’organo che tutela i dipendenti è stato subito sedato con rassicurazioni che nulla cambierà per loro. I 400.000 dipendenti ricavati dalla fusione saranno infatti congelati nelle loro correnti posizioni, senza tagli o downgrade nelle abilità e specializzazioni.

Chi ci perde davvero forse potrebbero essere gli automobilisti. Si prevede infatti un innalzamento dei prezzi di tutti i marchi (Alfa Romeo, Peugeot, Fiat, Citroen…) causato da nuove distribuzioni e costi gestionali. Inoltre muore ufficialmente una parte di autenticità che divideva positivamente Francia e Italia, un altro colpo ai motori. Si spera almeno che ci sarà una sinergia sufficiente per progettare e mettere su strada tutti i prototipi nel cassetto, a partire dalla nuova Alfa Romeo Spider, prevista nel 2020 ma mai confermata dall’azienda.

Elkann : Tavares = Fiat : Peugeot

Un’equazione perfetta. Per i primi cinque anni la gestione, ovviamente, sarà divisa equamente 50-50. Saranno infatti 5 membri del consiglio per FCA e 5 per PSA eletti dai soci. Confermati e fondamentali per la corretta esecuzione l’eletto amministratore delegato (PSA) Carlos Tavares e il presidente John Elkann (attualmente a capo di FCA). L’alleanza sembra funzionale considerando l’abilità economica di Elkann, eredità di un grande Marchionne, e le strategie di Tavares.

john elkann e carlos tavares

Cosa cambierà davvero

Nei primi anni di mandato molto poco. Saranno infatti i più attenti ad accorgersi come piccoli dettagli di una o dell’altra casa automobilistica entreranno a confondersi. È però di 3.7 miliardi di euro il valore calcolato dall’unione delle tecnologie costruttive e di progettazione.

fca e psa il rendering

Questo porterà sicuramente nel medio e lungo termine a una parificazione delle piattaforme, delle carrozzerie e della tecnologia che cambierà i marchi. Non spaventiamoci quindi se fra qualche mese avremo una 500 ed una 208 nello stesso Showroom, ma chiediamoci se guideremmo mai una Alfa Romeo con il volante di una Peugeot o viceversa.