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Carte di pagamento, nessun margine per ridurre i costi di commissione

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I responsabili italiani dei circuiti di carte di pagamento hanno espresso i loro dubbi in merito alla proposta di ridurre i costi di commissione.

I principali circuiti di carte di pagamento bocciano la proposta del governo di ridurre i costi di commissione sui pagamenti elettronici. Riuniti alla commissione Finanze della Camera per la discussione in merito alla prossima Legge di Bilancio, i responsabili di Bancomat, Visa, Mastecard e American Express in Italia hanno sottolineato la totale mancanza di margini per poter attuare una riforma del genere, aggiungendo come i costi sulle commissioni siano già stati ridotti nel corso degli ultimi anni.

Impossibile ridurre i costi di commissione

Nel tentativo di spiegare le posizioni dei circuiti di carte di pagamento è intervenuto Giovanni Speranza, Vicepresidente di American Express Italia, che ha affermato: “Bisogna seguire l’esempio di quanto dei paesi del Nord Europa che sicuramente non hanno cercato di regolare direttamente i costi delle commissioni, ma hanno fatto leva sugli incentivi come del resto ha fatto il governo italiano”.

Speranza ha inoltre puntato il dito contro l’eccessiva burocrazia presente in Italia, che disincentiverebbe l’utilizzo dei pagamenti elettronici: “Bisognerebbe andare oltre. Penso al fronte dell’onboarding: in Italia per sottoscrivere una carta di credito on line ci vuole oltre mezz’ora, in altri paese europei 5 minuti”.

Come spiega inoltre Alessandro Zollo, Amministratore delegato di Bancomat in Italia, ridurre i costi di commissione non è semplice come può sembrare dato che spesso non si tiene conto di quelle che sono le cosiddette commissioni interbancarie. Zollo Afferma tuttavia come esista in realtà un margine in cui possono agire i singoli operatori: “Ci possono essere iniziative individuali. Nel nostro caso per il sistema Bancomatpay abbiamo azzerato a nostre spese sia le nostre commissioni sia quelle delle banche per i pagamenti sotto i 15 euro”.

Gli incentivi al pagamento elettronico

La proposta di ridurre i costi di commissione si inserisce nel solco della volontà del governo di incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici a scapito di quelli in contante, come già sottolineato dal Premier Conte: “L’obiettivo è premiare chi utilizza la moneta elettronica anche attraverso l’abbassamento delle commissioni per somme non elevate e per questo stiamo lavorando direttamente sia con il mondo bancario sia con quello creditizio, io stesso li ho contattati”.

A tal proposito, il Direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini ha manifestato alcuni dubbi in merito all’eventualità che venga varato il cosiddetto tetto ai pagamenti in contanti, preferendo che una simile misura venga orchestrata a livello europeo: “Non ci esprimiamo sui tetti per i pagamenti in contanti e non partecipiamo al dibattito politico; un tetto al contante fissato a livello europeo sembrerebbe però molto più importante ed efficace, visto che in Europa è prevista la libera circolazione di persone, merci servizi e denari”.