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Ex Ilva: scontro tra Confindustria e sindacati

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Il tema degli esuberi e dello scudo penale continuare a far discutere: botta e riposta tra Boccia e Landini

È ormai scontro aperto sul caso Ilva, in particolare sul tema degli esuberi. A innescare la miccia tra Vincenzo Boccia e Maurizio Landini, tuttavia, sarebbe stato proprio il ministro degli Esteri. Di Maio, nel corso di un intervento, ha parlato dello scudo penale, misura osteggiata dal Movimento 5 Stelle: “Questo era uno scudo che garantiva a chi inquinava o provocava un danno ambientale di poter non essere responsabile di questo atto. Penso che sia un bene che Arcelor Mittal non lo reputi determinante per rimanere a Taranto“.

Ex Ilva: scontro Boccia-Landini

Le dichiarazioni di Luigi Di Maio non hanno fatto altro che alimentare le discussioni tra il presidente di Confindustria e il segretario della Cgil. Il primo ha infatti affermato: “Lo scudo penale sarà anche un pretesto. Il problema è che è un alibi. Se pretendiamo che nonostante le crisi congiunturali le imprese debbano mantenere i livelli di occupazione, quindi finanziare disoccupazione e non mantenere le imprese, facciamo un errore madornale“. La risposta di Landini, però, non si è fatta attendere: “Le parole di oggi del presidente di Confindustria sono senza senso: c’è un accordo da far rispettare, firmato anni fa, che prevede degli impegni. Credo che l’affidabilità nel rispetto degli accordi sia una regola delle parti sociali“.

Fico: “Bene la presenza di Conte”

Sul tema, caldissimo, dell’ex Ilva di Taranto è intervenuto anche il presidente della Camera Roberto Fico il quale si è detto soddisfatto di come il governo e Giuseppe Conte stanno gestendo la delicatissima situazione: “È un fatto molto positivo che ai cancelli della fabbrica ci vada il presidente del Consiglio, cercando di interloquire senza alcun tipo di inganno. Secondo me quella è la strada giusta, di unione con i sindacati, con i lavoratori, tutto il sistema Italia deve essere unito“. Fico attacca quindi Mittal, unico vero responsabile della crisi odierna: “Il Paese deve rispondere unito, poi se non ce la si farà in qualche modo ci sono tante soluzioni che possono essere trovate, compresa la nazionalizzazione“.