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Bonus bebè 2020: quando richiederlo, come funziona e a chi spetta

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A chi spetta il Bonus bebè Inps prorogato dalla nuova Legge di Bilancio: quando richiederlo, come funziona e quali sono i requisiti richiesti per ottenerlo.

L’articolo n.83 della Gazzetta Ufficiale pubblicato il 10 Aprile del 2015 dispendia direttive relative al Bonus bebè grazie al decreto emanato dal Presidente del Consiglio. In seguito, una circolare Inps ha regolato la modulistica per inoltrare la richiesta del bonus in via telematica.

Ciò ha permesso di indicare la scadenza entro la quale presentare tutti i documenti necessari per la domanda relativa tanto ai nuovi nati quanto agli adottati.

Bonus bebè 2020: novità, come funziona e a chi spetta

Il Bonus Bebè Inps si riferisce a un contributo economico fornito dallo Stato come aiuto per le famiglie con i redditi più bassi. La nuova Legge di Bilancio del 2020 ha apportato un’importante modifica all’assegno di natalità Inps riguardante la durata, ridotta da tre anni a uno solo. L’importo è invece rimasto invariato, nella fattispecie dagli 80€ ai 160€ a seconda del reddito Isee del beneficiario. Le novità fondamentali del Bonus bebè 2020 sono relative al fatto di essere esteso a tutte le famiglie indipendentemente dal reddito Isee e a un aumento del 20% dal secondo figlio in poi.

La nuova Legge di Bilancio prevede cambiamenti relativamente a: modulo Isee da compilare, requisiti, modulistica da presentare all’Inps e documentazione, reddito e modulo INPS SR163. Nello specifico, le modifiche apportate al bonus in questione riguardano la durata di un anno (non più tre come in precedenza) e un aumento del 20% a partire dal secondo figlio. L’incremento è pari a 96€ con il reddito tra i 7mila e i 25mila euro o 192€ per i redditi più bassi.

Gli importi mensili interessati riguardanti il primo figlio sono pari a 80€ per chi possiede un reddito superiore a 40.000€; 120€ per un reddito tra 7.001€ e 40.000€; 160€ per un reddito inferiore a 7.000€. Invece, per il secondo figlio si prevede un aumento pari al 20% degli importi sopra citati (nello specifico 96€, 104€, 192€). Oltre all’assegno di natalità dovrebbero essere garantite una serie di agevolazioni. In particolare, un assegno anticipato per le mamme che entrano nel settimo mese di gravidanza, detrazioni fino a 4.000€ e la possibilità di usufruire del Bonus bebè asilo nido.

Bonus bebè 2020: quando e come richiederlo

Per presentare l’apposita domanda bisogna recarsi all’Inps oppure inviare la richiesta per via telematica direttamente sul sito internet. In alternativa, ci si può rivolgere a centri intermediari come Caf o Patronati, i quali provvederanno a compilarle e spedire la richiesta all’istituto competente. Quindi, in definitiva, la domanda si può presentare online al sito INPS con il PIN dispositivo, per telefono o tramite Patronati o Caf.

L’istanza va presentata entro 90 giorni dalla nascita o affidamento del nuovo bambino e, nel caso in cui non si rispetti il termine, scatterà il corrisposto in base all’invio telematico della modulistica. Esiste un modello ben definito per la richiesta, denominato modello SR163 INPS, il quale può essere utilizzato per richieste riguardanti la disoccupazione NASpI o agricola, il Bonus bebè e il Bonus mamma domani. Una volta accettato, il tutto viene accreditato o sul conto corrente, o sul libretto postale o su carta prepagata: l’importante è che sia riportato l’IBAN.

Il modello SR163 Inps

Nella fattispecie, tale modello, scaricabile dal sito ufficiale dell’Inps, identifica una determinata prestazione sociale in base al reddito di appartenenza. Una volta compilata la parte anagrafica e quella dedicata ai dati di pagamento serve il timbro e la firma dell’istituto bancario/postale, oltre alla firma dell’operatore che se ne prende carico al fine di regolarizzare il tutto. Ovviamente è obbligatorio fornire nuovi dati di pagamento nel caso in cui il beneficiario cambi banca, ufficio postale o la carta stessa mentre fruisce della prestazione.

Una volta compilato il tutto si può consegnare in tre modi differenti:

  • consegnandolo a mano allo sportello fisico;
  • per via telematica se si possiede il PIN dispositivo sul sito dell’Inps;
  • via e-mail o PEC. Nel primo caso bisogna però allegare la fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità per consentire la valutazione e la conseguente accettazione della richiesta.