> > Bonus stufa a pellet 2020: cos'è, come funziona e le novità sulla detrazione

Bonus stufa a pellet 2020: cos'è, come funziona e le novità sulla detrazione

bonus stufa a pellet 2020

La nuova Legge di Bilancio propone la proroga del Bonus stufa a pellet: tutte le informazioni utili su cos'è, come funziona e quali sono le novità previste per il 2020.

La stufa a pellet è un sistema di riscaldamento moderno e tecnologicamente avanzato simile a una stufa a legna (ottima quindi per gli amanti della fiamma viva) che permette la propagazione del calore nell’ambiente circostante utilizzando un combustibile solido quale il pellet.

I vantaggi di una stufa a pellet

Il pellet è un materiale ecologico ed economico composto da scarti di lavorazione del legno, quali, ad esempio, la segatura. Il suo acquisto risulta vantaggioso in termini economici, confrontando la stufa stessa con la classica caldaia; inoltre conviene anche per i bassi costi di gestione e consumo. Infine permette di beneficiare della detrazione di cui vi parleremo più avanti.

Chiaramente il suo prezzo di acquisto varia anche in base alla tipologia di stufa a pellet di cui si ha bisogno: se semplicemente ad Aria, o anche Hydro, ovvero connessa con i termosifoni di casa per un calore più uniforme. Al suo prezzo iniziale vanno poi aggiunti manodopera e materiali aggiuntivi. Il costo del pellet, per un sacco da 15kg, si aggira intorno ai 4 euro.

Bonus stufa a pellet 2020: cos’è

Come accennato precedentemente, l’acquisto di una stufa a pellet permette di usufruire della detrazione, come per il 2019, anche per l’anno 2020 grazie alla Legge di Bilancio. Ciò in riferimento agli acquisti effettuati nell’anno solare 2020, quindi dal 1 Gennaio al 31 Dicembre. Il bonus può essere del 50% o del 65% in base al motivo di acquisto della stufa stessa.

Il bonus ristrutturazione 50 per cento è usufruibile da coloro che effettuano opere e lavori di ristrutturazione della propria abitazione. Ad esempio: manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia sia su condomini che su unità immobiliari residenziali singole. È possibile usufruire della detrazione del 50% fino a un importo massimo di 96.000 euro di spesa. Anche le spese sostenute rientrano nella detrazione oggetto del bonus, quali acquisto dei materiali, manodopera, perizie e sopralluoghi, imposta sul valore aggiunto e oneri di urbanizzazione.

Diversa è invece la percentuale qualora l’acquisto della stufa sia finalizzato solo a migliorare il riscaldamento della propria abitazione, senza apportare i lavori sopra citati. In tal caso si può godere dell’Ecobonus del 65% purché tuttavia si utilizzino biomasse combustibili ammissibili, per abitazioni con classe energetica C, D, E ed F e con un impianto di riscaldamento già presente. Per l’Ecobonus, l’importo massimo detraibile è pari a 30.000 euro.

Le novità 2020 sulla detrazione

In entrambi i casi la detrazione avviene in 10 rate annuali, inserite nella dichiarazione dei redditi. Per il 2020 tuttavia è stato implementato lo sconto in fattura al posto della detrazione. Quindi il contribuente che vuole acquistare la stufa ma potrebbe avere problemi di liquidità può effettuare l’intervento comunque, senza aspettare di ricevere la detrazione successiva. Tale concessione tuttavia è a discrezione del rivenditore della stufa, il quale non ha alcun vincolo legale ad accettare la richiesta avanzata dal cliente.

Come funziona il bonus stufa a pellet 2020: documentazione e modalità di pagamento

Per poter usufruire della detrazione è necessario che il lavoro di installazione venga effettuato da un tecnico qualificato. Il tecnico rilascia un certificato al contribuente, da conservare insieme al resto della documentazione per 10 anni. A prescindere dalla detrazione di cui si vuole usufruire è necessario, come forma di pagamento, effettuare un bonifico bancario o postale parlante.

Nel pagamento si evince dunque la causale di versamento (con il relativo riferimento normativo), codice fiscale del beneficiario della detrazione, quello del beneficiario del pagamento (o partita Iva) e il numero/data fattura. Tutta la documentazione, composta da fatture e relativi pagamenti, deve essere inviata all’ente preposto per la detrazione, l’ENEA, entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori o dell’installazione della stufa a pellet.

In caso di difficoltà, spesso i rivenditori stessi della stufa si offrono di aiutare e gestire la pratica ENEA, in quanto ormai usuale negli ultimi anni. Come ultimi chiarimenti, ricordiamo che la detrazione è usufruibile su abitazione ed edifici già esistenti, presenti nel catasto, o con pratica già avviata. Non è possibile per immobili in fase di costruzione, né si può cumulare l’Ecobonus del 65% con quello del 50%.