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Sempre più italiani decidono di sottoscrivere un fondo pensione

fondo pensione

Moltissimi decidono di sottoscrivere un fondo pensione per essere più sicuri sul piano economico.

L’adesione a un fondo pensione consente ai lavoratori di poter contare su una pensione integrativa, che va a sommarsi a quella pubblica. Si tratta, in particolare, di fondi ad adesione volontaria, ai quali il contraente può accedere in qualsiasi momento, e in maniera indipendente dalla propria posizione professionale. Attualmente si sta registrando un aumento del numero di adesioni da parte degli italiani proprio grazie al fatto che i fondi promettono di essere un aiuto economico concreto al termine dell’attività lavorativa.

Naturalmente, i piani pensionistici integrativi hanno tutti la caratteristica di essere a capitalizzazione individuale, per cui i versamenti, e i conseguenti rendimenti, nel momento in cui saranno maturati i requisiti necessari – o prima, qualora la normativa lo consenta – andranno tutti a integrare solo e unicamente la pensione del soggetto che vi ha aderito.

Chi può avere accesso a una pensione integrativa

I fondi pensione sono sottoscrivibili da tutte le categorie di lavoratori e, in alcuni casi, anche da chi ha una situazione professionale non definita. Si rivolgono infatti a dipendenti pubblici o privati, sia con contratto a tempo determinato che indeterminato, ma anche a liberi professionisti, oltre a soggetti autonomi e collaboratori la cui attività viene regolata da differenti tipologie contrattuali.

Come scegliere il fondo pensione

Per far fronte a ogni categoria professionale, la previdenza integrativa si compone di diverse tipologie di forme pensionistiche, che cambiano al variare delle caratteristiche del fondo stesso. La scelta del fondo pensione, in ogni caso, è strettamente dipendente dal profilo professionale dei sottoscrittori, che con un fondo di previdenza possono contare su una rendita pensionistica flessibile, che consente di incassare, anche in anticipo, una parte di quanto versato per far fronte ad alcune spese.

I fondi pensionistici chiusi

Quando si parla di pensione integrativa, è bene distinguere fra le tre diverse tipologie di fondi pensione; in particolare, si parla di fondi pensione negoziali se i fondi sono riservati a una particolare categoria di lavoratori, come per esempio quelle dei metalmeccanici e degli operanti nel settore energetico. Di conseguenza, vi si può aderire soltanto in maniera collettiva: sono quindi sottoscrivibili esclusivamente da coloro i quali siano provvisti di un particolare Contratto Collettivo Nazionale o da chiunque abbia un profilo professionale in linea con il regolamento del fondo.

I fondi pensionistici aperti

Al contrario di quelli chiusi, i fondi pensionistici aperti, in quanto destinati a qualsiasi categoria professionale, sono sottoscrivibili, allo stesso tempo, da dipendenti, lavoratori autonomi o liberi professionisti. Sono istituiti da banche, società intermediarie e assicurazioni e, come tutti i fondi destinati alle pensioni integrative, fanno parte di un patrimonio separato e autonomo, quindi suddiviso in quote di pertinenza dei sottoscrittori e segretato in una banca depositaria. Naturalmente, la banca depositaria e la società di gestione restano due entità separate e, in caso di fallimento della seconda, il patrimonio non viene in alcun modo intaccato. In ogni caso, un fondo aperto consente l’adesione sia su base autonoma che collettiva, al contrario di ciò che accade per i PIP, esclusivamente riservati a sottoscrittori individuali.

I PIP o Piani Individuali Pensionistici

Poiché istituiti principalmente da compagnie assicurative, l’adesione ai PIP o Piani Individuali Pensionistici avviene soltanto su base volontaria. Possono essere sottoscritti da chiunque, qualunque sia la posizione lavorativa al momento della stipula, e per questo adatti anche a casalinghe o studenti, o a chiunque non abbia una posizione professionale definita. In ogni caso, i PIP danno la possibilità di interrompere, in ogni momento, il versamento dei premi, per poi eventualmente ristabilirlo, senza incorrere in alcuna penalità o annullamento del contratto.

Differenze tra piani pensionistici

L’adesione a un PIP o a un fondo pensionistico aperto può proseguire anche nei casi in cui la situazione lavorativa del contraente subisca un cambiamento; non accade lo stesso, invece, nei piani pensionistici chiusi, nei quali una modifica dello status del lavoratore determina la decadenza dei requisiti alla base della sottoscrizione; se ciò si verifica, il contraente può scegliere se riscattare l’ammontare maturato o trasferire quanto versato su un fondo differente. In ogni caso, è bene ricordare che il versamento dei contributi verso un fondo pensione è deducibile ogni anno dal reddito dichiarato ai fini IRPEF, per una quota che può raggiungere un massimo di 5.164,57 euro.