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Marzio Carrara, un gruppo oggi da più di 1000 dipendenti

Boost SpA

Nel 2019 il Gruppo Cpz e Boost si sono fuse in un solo soggetto, Boost SpA, guidato da Marzio Carrara e che conta più di mille dipendenti.

Con la nascita di Boost nel 2017, che oggi, con l’incorporazione di CPZ in un unico soggetto, si è trasformato in un gruppo che vanta oltre mille dipendenti, Bergamo è diventata la capitale mondiale delle agende e dei taccuini. L’imprenditore bergamasco Marzio Carrara è l’artefice di questa coraggiosa impresa.

Nell’aprile di quasi due anni fa, il Gruppo CPZ – che fa business prevalentemente nel mondo print e digitale, e che è stata ceduta dal padre Carlo Carrara al figlio Marzio nel 1999 – acquista dal Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche SpA il ramo d’azienda operante nel settore calendars and diaries, che in precedenza apparteneva alla società Arti Grafiche Johnson Spa. La società neonata viene denominata Boost. Viene definita anche l’acquisizione di Lediberg SpA, società leader mondiale nella stampa di agende e notebook, che però sta attraversando un periodo non florido.

L’acquisizione è finalizzata alla ristrutturazione societaria e finanziaria di Lediberg e alla creazione, mediante la fusione delle due principali realtà produttive del settore, del più importante produttore mondiale di agende e quaderni non datati. “I nostri libri, agende, quaderni, diari non sono semplici strumenti di lavoro e di studio, ma anche gadget e complementi d’arredo e rappresentano qualcosa di tangibile, da toccare, che piace ai consumatori finali”.

La filosofia dell’azienda è chiara nelle parole del presidente Marzio Carrara. Boost fa del “Made in Italy” il suo punto fermo: “La creatività viene sviluppata dal nostro reparto interno di R&S: ci proponiamo come partner per il cliente, scegliendo con lui i materiali e il taglio creativo per creare un prodotto completamente personalizzato, prodotto interamente nei nostri impianti”.

Il futuro di Boost è colmo di progetti e nuove scommesse: “Il salto dimensionale che abbiamo effettuato ha rappresentato uno sforzo importante, ma sta dando da subito buoni frutti e le previsioni per il futuro dell’azienda sono molto incoraggianti. Con tenacia, intraprendenza e voglia di fare si possono affrontare rischi, ribaltare situazioni e accettare sfide. Scommettere sulla carta. E tutti noi siamo pronti”.

Il cuore pulsante di Boost è Bergamo. Una strada lunga, quella del quarantaquattrenne imprenditore bergamasco Marzio Carrara che, nonostante la giovane età, inizia con un ruolo di rappresentante commerciale con l’azienda di famiglia creata dal padre Carlo negli anni ’80.

La tenacia e la fiducia è caratteristica di famiglia: da linotipista papà Carlo decide di mettersi in proprio e di iniziare un’attività in proprio nel settore nel quale lavorava da sempre. Nel 1981 l’attività parte come una vera e propria scommessa con un primo bilancio di 120 milioni, che diventano nei successivi due anni più di un miliardo delle vecchie lire. Cpz, l’azienda di famiglia, nasce nel 1981 a Cenate Sotto in un locale di appena 200 metri quadri in affitto.

Oggi l’azienda di Marzio Carrara si presenta al 2020 con una faccia nuova, ma con gli stessi chiari obbiettivi di continua crescita in termini di volumi e di conseguenza di fatturati. Dalla fine del 2019, infatti, il Gruppo Cpz e Boost si fondono in un solo soggetto, Boost SpA: quattro sedi produttive in Italia, numerose filiali, anche dotate di capacità produttiva, all’estero (tra le altre, in Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda, Polonia, Romania, Grecia, Emirati Arabi, Stati Uniti e Brasile). Un’azienda fatta di persone che nel tempo hanno affinato la propria sensibilità ai temi ambientali, riuscendo a conciliare l’eccellenza dei processi produttivi della tradizione industriale, con le più attuali tecnologie eco-sostenibili.

La direzione di Marzio Carrara spinge costantemente alla costante ricerca della qualità, ha affiancato materiali e fornitori adatti al raggiungimento di questo importante obiettivo; così oggi può presentare al mercato una produzione legata ad un programma specifico di attenzione all’ambiente. Un percorso fatto di innovazione e di buone pratiche che vede impegnato il gruppo Boost a migliorare l’efficienza produttiva per evitare gli sprechi di materia prima e di energia.

Un passo importante che nel tempo genererà maggiore specializzazione e sinergie virtuose che permetteranno di offrire un servizio clienti veramente competitivo. E per mantenere il cuore pulsante a Bergamo, la capitale mondiale delle agende e dei taccuini. I numeri oggi ci dicono che Boost è leader nel settore sia nel mercato retail che in quello business, con una capacità produttiva di oltre 70.000.000 di pezzi l’anno.

Come vede Marzio Carrara il futuro per sé e per la sua azienda?

“È estremamente difficile – ci dice – rispondere a questa domanda. Intanto perché il progetto Boost è stato intenso e difficile. Sono stati 2 anni di grandi cambiamenti e di investimenti importati. Oggi, in ogni caso, non puoi permetterti di avere progetti a lungo termine”.

“Il mercato – continua – gira velocemente e l’azienda deve essere pronta in tempo reale a capire i cambiamenti e adeguarsi. L’obbiettivo primario è senza dubbio quello di affermare il nostro modo di fare impresa, cioè l’Italian Mood, lo stile italiano”.

Il primo obbiettivo: “Dobbiamo mettere solide basi all’azienda – spiega ancora Marzio Carrara – anche con un occhio molto attento all’interno, con la tutela della parte sociale. Abbiamo introdotto un piano welfare aziendale, abbiamo investito oltre 150mila euro solo nel consolidamento delle competenze attraverso corsi di formazione che ricadranno a seconda delle competenze un po’ a tutti i rami aziendali. Non dimentichiamoci le certificazioni. Siamo certificati 9001 e rispettiamo il Sistema 231 per assicurare comportamenti responsabili e rispettosi delle norme attinenti alla responsabilità di impresa. Passi fondamentali per la credibilità del nostro gruppo in Italia, ma anche all’estero”.

E per fare breccia con un nuovo marchio aziendale, Boost ha scelto di essere partner di “Teatro Alla Scala” di Milano, di Atalanta B.C. e di Aprilia Racing MotoGp. Scelte apparentemente diverse, ma che fanno capo all’eccellenza che l’azienda si pone come primo obbiettivo e all’appartenenza al territorio dove il gruppo è nato e produce.