> > Coronavirus, Gualtieri: "Aiuti per 3,6 miliardi". Salvini: "Ne servono 20"

Coronavirus, Gualtieri: "Aiuti per 3,6 miliardi". Salvini: "Ne servono 20"

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3,6 miliardi è la cifra messa in campo dal ministro Gualteri per rimediare ai danni economici causati dal coronavirus, troppo bassa secondo le opposizioni.

Per fronteggiare l’emergenza coronavirus e i danni economici inevitabilmente derivati, il ministro Gualtieri ha annunciato un pacchetto di riforme da attuare con lo stanziamento di 3,6 miliardi. Una cifra subito contestata da Matteo Salvini per il quale ne servirebbero 20.

Coronavirus: le misure di Gualtieri

Il titolare del dicastero economico ha spiegato che entro venerdì 6 marzo 2020 sarà varato un decreto contenente interventi concordati con parti sociali, associazioni di categoria ed enti locali. Si tratterebbe di provvedimenti che vanno dal credito d’imposta per le aziende con un calo del fatturato superiore al 25% a riduzioni delle tasse. O ancora, da un contributo aggiuntivo per i fabbisogni operativi del servizio sanitario nazionale alla cassa integrazione in deroga.

Quest’ultimo ha sottolineato che si tratta di stanziamenti aggiuntivi, per i quali si esprimerà il Parlamento italiano nel rispetto dell’articolo 81 della Costituzione. Ha poi spiegato che sono compatibili con la flessibilità prevista dalle regole del Patto di stabilità. Questo perché si è in presenza di circostanze eccezionali oggettive e quindi non crede che Bruxelles contesterà la richiesta.

La reazione di Salvini

Per il leader della Lega i denari stanziati sono insufficienti per aiutare imprese e famiglia italiane in difficoltà. Già nei giorni precedenti il suo partito aveva presentato decine di proposte economiche per venire incontro a tutti coloro che risulteranno danneggiati dall’epidemia e per le quali servivano 10 miliardi. Questo perché aveva previsto esoneri e non sospensioni del pagamento delle tasse per le zone rosse e soprattutto aiuti per tutta Italia e non solo per le aree colpite.

La cifra ha subito un successivo innalzamento a 20 miliardi considerata anche la proroga delle ordinanze di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. “E se l’Europa dicesse No allo sforamento sarebbe un oltraggio inaccettabile“, ha aggiunto. La stessa CGIA di Mestre ha spiegato che sarebbero almeno 10 i miliardi di euro necessari per evitare di andare in recessione.