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Coronavirus, il decreto "Cura Italia" con le misure economiche: cosa prevede

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Aiuti per gli autonomi, congedi parentali e ammortizzatori: le misure economiche contenute nel decreto per far fronte al coronavirus.

Nella mattinata di lunedì 16 maro 2020 il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto contenente il pacchetto di misure economiche per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Si tratta di interventi volti a supportare famiglie, imprese e lavoratori ma anche il turismo e la produzione italiana di mascherine. Tutto per una spesa di oltre venti miliardi.

Coronavirus: il decreto con le misure economiche

Secondo quanto spiegato dal ministro dell’Economia, le misure messe in campo mobiliterebbero finanziamenti per 350 miliardi di euro. Si tratta comunque della prima tappa di un lungo percorso dato che “le conseguenze non spariranno in poche settimane e l’economia avrà bisogno di una fortissima spinta per la ripartenza“. Queste alcune delle norme previste che erano state anticipate in una bozza:

  • la sospensione dei versamenti di ritenute, contributi, premi assicurativi e Iva per le imprese più colpite dal coronavirus (dello sport, comprese le palestre, dell’arte e della cultura come teatri e cinema, del trasporto, ristorazione, educazione e assistenza). Alla ripresa della riscossione, queste potranno effettuare i versamenti sospesi, senza sanzioni ed interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di 5 rate mensili a partire da maggio 2020.
  • gli ammortizzatori sociali concessi per tutti per 9 settimane. In particolare si tratta di 1,3 miliardi per la Cig ordinaria e per trasformare in ordinaria la Cigs (338 milioni) e di altri 3,3 miliardi per l’estensione della cassa in deroga ai settori attualmente non coperti, compresi agricoltura e pesca.
  • la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi, senza necessità di presentare l’Isee.
  • i congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni che si trovano costretti a casa per la chiusura delle scuole. Validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti, saranno di massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente e avranno un valore pari al 50% della retribuzione. Vi sarà poi un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni.
  • un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro. La somma è riservata a chi guadagni non più di 40mila euro l’anno ed è esentasse. Viene erogato in base ai giorni di lavoro in sede e dato in via automatica dal datore di lavoro o nella busta paga di aprile o in ogni caso entro il conguaglio di fine anno.
  • un’indennità una tantum di 600 euro per i seguenti lavoratori autonomi: professionisti e collaboratori, stagionali, lavoratori del turismo e delle terme, dell’agricoltura e dello spettacolo.
  • un fondo di 50 milioni a Invitalia da distribuire alle imprese per l’acquisto di guanti e mascherine.
  • l’autorizzazione a produrre mascherine chirurgiche in deroga alle vigenti norme. Le aziende produttrici che intendono avvalersi della deroga devono inviare all’Istituto Superiore di Sanità un’autocertificazione con le caratteristiche tecniche delle mascherine rispettando tutti i requisiti di sicurezza. Questo in 2 giorni si pronuncerà circa la rispondenza delle mascherine alle norme vigenti.
  • un sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e autonomi che abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività e che nel corso del 2019 non avevano guadagnato più di 10mila euro.