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Il testo completo del Decreto Rilancio: tutte le misure

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Il Decreto Rilancio, approvato nella serata di mercoledì 13 maggio, è realtà. Il testo completo con tutte le misure.

Il testo del Decreto Rilancio è finalmente realtà. Dopo settimane di ‘trattative’, il Governo Conte ha annunciato tutte le misure adottate per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Nel testo del provvedimento governativo emergono interventi a sostegno di privati, singoli cittadini, imprese e aziende. L’obiettivo del Primo Ministro è quello di “non lasciare indietro nessuno”, come ribadito più volte durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto Rilancio tenutasi mercoledì 13 maggio. Cosa prevede il testo di questo importante provvedimento? Tante le iniziative, sebbene alcuni manifestino qualche perplessità. Come Patuanelli che è conscio del fatto che per dare piena attuazione del Decreto Rilancio è necessaria una riforma sulla burocraza.

Il testo completo del Decreto Rilancio

Il testo completo del Decreto Rilancio prevede tutte le misure che il Governo Conte conta di attuare per rilanciare l’economia bloccata dalla crisi e dal Coronavirus. I fondi stanziati sono pari a 55 miliardi. Il testo del Decreto Rilancio, inoltre, si compone di 256 articoli e 464 pagine. L’obiettivo, in questo documento, è quello di assicurare principi cardini della democrazia come: unitarietà, l’organicità, e la compiutezza delle misure volte alla tutela delle famiglie e dei lavoratori; inoltre, spazio alla salvaguardia e al sostegno delle imprese, degli artigiani e dei liberi professionisti.

Le misure per le famiglie

Quali sono le misure per le famiglie contenute all’interno del Decreto Rilancio? Anzitutto all’art. 75 si menzionano i congedi parentali e i bonus baby-sitter. Per quanto concerne i congedi: resta retribuito al 50% per i genitori con figli “di età non superiore ai 12 anni”, sino al 31 luglio, per un massimo di 30 giorni, siano essi continuativi o frazionati. Il bonus baby-sitter invece, per chi non ne ha ancora usufruito, passa da 600 a 1200 euro.

Novità anche per chi lavora in smart-working. L’art. 96 riporta come: “Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID – 19 i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di anni 14, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali, fermo restando il rispetto degli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 181 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione”.

L’art. 87 cita invece il Reddito di Emergenza: chi non percepisce altro sostegno economico per le famiglie e possono dimostrare di avere un ISEE inferiore al tetto di 15.000 euro. Il bonus è pari a una cifra che va dai 400 agli 800 euro per due mesi.

L’art. 128 approfondisce il capitolo bonus ristrutturazioni 2020: “Incentivi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici”.

Le misure per il lavoro

Quali sono le misure più importanti previste dal Decreto Rilancio? Intanto, il bonus per gli autonomi passa da 600 a 1000 euro. Inoltre, novità anche per la Cassa Integrazione in Deroga: con il Decreto Rilancio sono state attuate modifiche all’articolo 20 in materia di trattamento ordinario di integrazione salariale per le aziende che si trovano già in Cassa integrazione straordinaria. Per altri tre mesi, invece, impossibilità di licenziamento da parte dei datori di lavoro. Per quanto concerne la Naspi prevista la proroga dell’assegno per fino a luglio 2020 per chi ha l’indennità in scadenza.

L’art. 90 del Decreto Rilancio prende in esame anche i lavoratori domestici: a sostegno di colf e badanti che hanno visto diminuire drasticamente il proprio lavoro a causa delle misure di lockdown e distanziamento sociale, il nuovo decreto prevede l’estensione del bonus fino a 600 euro.

Misure per le imprese

Il Decreto Rilancio dice stop all’Irap: “Non è dovuto il versamento del saldo dell’imposta regionale sulle attività produttive relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019, fermo restando il versamento dell’acconto dovuto per il medesimo periodo di imposta. Non è altresì dovuto il versamento della prima rata dell’acconto dell’imposta regionale sulle attività produttive relativa al periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, nella misura prevista dall’articolo 17, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica del 7 dicembre 2001, n. 435”.

E ancora, per le imprese importante novità per il credito a fondo perduto come regolarizzato da art. 28. Per aprile, maggio e giugno importante bonus per le bollette – come previsto dall’art. 37 del Decreto Rilancio – oltre al bonus affitti per le imprese commerciali e non solo. L’art. 65 invece prevede: “Aiuti sotto forma di sovvenzioni per il pagamento dei salari dei dipendenti per evitare i licenziamenti durante la pandemia di COVID-19”.

Le scadenze fiscali

Le scadenze fiscali per le imprese sono tutte prorogate alla data del 16 settembre. Rientrano in questa casistica: IVA, ritenute d’acconto, contributi previdenziali, contributi Inail, atti di accertamento, cartelle esattoriali e gli avvisi bonari, rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio. Possibilità di scegliere o versamento in unico importo o rateizzazione in quattro rate.

Le misure per i mezzi di trasporto

Cosa cambia per i mezzi di trasporto con il Decreto Rilancio? Anzitutto l’art. 205 si pone l’obiettivo di incentivare la mobilità sostenibile. E perciò bonus biciclette e monopattini per un valore massimale fino a 500 euro. Non può andare oltre il 70% del valore del bene acquistato e per averne diritto bisogna vivere in un Comune con oltre 50.000 abitanti. Per quanto concerne i bonus mezzi di trasporto, invece, previsto il rimborso degli abbonamenti per i mesi in cui non si è utilizzato il servizio pubblico.

Misure per il turismo

Fondo per il turismo pari a 50 milioni di euro. È quanto previsto dal Decreto Rilancio all’art. 185: “Al fine di sostenere il settore turistico mediante operazioni di mercato, è istituito nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo un fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2020”. Spazio anche al bonus vacanze (art. 183): “tax credit fino a un massimo di 500 euro per ogni famiglia con ISEE al di sotto di 40.000 euro da spendere per le proprie vacanze in Italia nel 2020”. L’art. 89 invece prevede un bonus da 1000 euro per i lavoratori stagionali.