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Fca chiede finanziamento garantito dallo Stato: 6,3 miliardi di euro

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Fca chiede un finanziamento, con garanzia dello Stato, pari a 6,3 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo principale finanziatore.

Fca è pronta a richiedere un finanziamento garantito dallo Stato. La società del Lingotto, che nel 2018 ha fatturato 27,7 miliardi, starebbe pensando di richiedere la garanzia statale, a valere sul plafond gestito da Sace (Cassa Depositi e Prestiti dello Stato), su un finanziamento da circa 6,3 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo sarebbe il principale finanziatore di questa liquidità. Come riporta Agi, le parti chiamate in causa al momento tacciono evitando commenti sulla notizia che – alla data del 16 maggio – non è stata ancora smentita. Sarebbe la Sace, stando alle indiscrezioni, a fornire una garanzia pubblica per l’80% dell’importo. Si tratta di un finanziamento che rientra tra le casistiche previste dal Decreto Liquidità approvato dal Governo Conte lo scorso aprile per poter fronteggiare l’emergenza da Coronavirus.

Fca chiede un finanziamento allo Stato

Fca, dunque, può richiedere il finanziamento con garanzia dello Stato. Perché il Decreto Liquidità prevede che le garanzie siano destinate alle imprese con un fatturato individuale superiore o uguale a 1,5 miliardi di euro o con numero di dipendenti in Italia superiore o uguale a 5.000 e per finanziamenti di importo superiore o uguale a 375 milioni di euro. Per avere questo prestito con garanzia statale, però, Fca deve rispettare un paletto imposto dal Decreto Liquidità: “Non approvare la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni nel corso del 2020 per essa e per ogni altra impresa con sede in Italia che faccia parte del medesimo gruppo”.

La holding a cui fanno capo gli Elkann e la famiglia Agnelli ha annunciato lo scorso 12 maggio che non distribuirà i dividendi. Fca ha a disposizione una liquidità pari a circa 18,6 miliardi. Nel mese di maggio ha richiamato due linee revolving da 7,7 miliardi per gestire il crollo delle vendite del settore automobilistico degli ultimi due mesi a causa del Coronavirus.