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Governo, il dl Rilancio non c'è e si rischia un boom di licenziamenti

Lavoratrice con mascherina

In attesa della pubblicazione del dl Rilancio in Gazzetta Ufficiale, in tanti oggi rischiano il posto di lavoro. Ma sarà boom licenziamenti?

Tempo scaduto. Il 17 maggio scadeva il blocco di licenziamenti secondo quanto previsto dal decreto Cura Italia. Ma il Governo non ha ancora pubblicato il nuovo dl Rilancio in Gazzetta Ufficiale e da oggi si rischia un boom di licenziamenti, contrariamente a quanto previsto dai sindacati.

Il dl Rilancio e il rischio boom licenziamenti

Il motivo? Questioni di tempistiche. Il precedente decreto Cura Italia, infatti, aveva una validità di 60 giorni. Se il nuovo testo fosse stato pubblicato nei tempi giusti, non si sarebbe arrivati all’attuale buco legislativo. Il nuovo dl Rilancio, infatti, pone lo stop ai licenziamenti altri tre mesi, ma la sua assenza in Gazzetta potrebbe spingere i datori di lavoro a licenziare senza incorrere in alcuna sanzione. Le parti politiche percepiscono l’impasse come un fallimento di Palazzo Chigi. La mancata pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale non consente, sia a famiglie che a imprese, la possibilità di chiedere l’applicazione di misure come il congedo parentale o la cassa integrazione in deroga.

Da oggi aumento dei licenziamenti?

Si prevede, dunque, un boom di licenziamenti? Potrebbe essere importante nella questione la retroattività della norma. Se il Governo ha considerato il vuoto normativo venutosi a creare, il dl Rilancio dovrebbe rendere possibile la retroattività: questo significa che sarebbe vietato il licenziamento sulla base del decreto anche prima che questo sia entrato in vigore. Perché, se alla data del 17 maggio il licenziamento è un atto negoziale valido, la retroattività della norma potrebbe sospendere i licenziamenti trasformandoli in cassa integrazione.

In attesa del dl Rilancio, in assenza di questo vuoto normativo, non resta che affidarsi al buon senso del datore di lavoro.