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Il caffè al bar è un po' più amaro: aumento fino al 30%

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Il prezzo del caffè al bar è aumentato e così la bevanda 'nera' diventa un po' amara per gli italiani.

Si registra un aumento del prezzo del caffè al bar. Lo denuncia Codacons che, in occasione della riapertura delle attività commerciali, sta tenendo sotto controllo lo stato dei prezzi nei confronti del consumatore. E proprio l’espresso è una delle bevande che ha registrato il più alto rincaro: in alcune realtà è arrivato a costare anche il 30% in più rispetto al prezzo pre-emergenza Coronavirus. A Milano, per esempio, un caffè in Duomo è arrivato a costare 2 euro a tazzina, mentre a Firenze 1,70, a Roma 1,50. Rincari che gli esercenti giustificano con i costi derivati dalle misure igieniche e di distanziamento. Molti, dunque, si giustificano col fatto che il rispetto delle norme igienico sanitarie hanno imposto costi imprevisti che naturalmente vengono scaricati sulla clientela finale.

Aumento del prezzo del caffè al bar

Ed è per questo che Codacons, in merito all’aumento del prezzo del caffè al bar, denuncia: “Stiamo ricevendo segnalazioni da parte dei consumatori che oggi sono finalmente tornati a prendere il caffè fuori casa, e che denunciano rincari dei listini. Al momento si tratta di casi isolati, ma che potrebbero anche estendersi a tutta Italia. Rincari vengono segnalati anche per i parrucchieri e i ristoranti, con costi da oggi più alti per tagli, messe in piega, ecc. in alcuni locali”. L’associazione a difesa dei consumatori si augura che queste siano: “Situazioni isolate, e che gli esercenti non decidano in massa di ritoccare i listini per rifarsi dei minori guadagni e dei costi di sanificazioni dei locali”.

Anche perché secondo Carlo Rienzi, presidente di Codacons, è chiaro che: “Se si alzano i prezzi delle consumazioni, difficilmente la ripartenza avverrà col piede giusto e le difficoltà tenderanno a permanere più a lungo nel tempo. Vero che gli esercenti devono sopportare maggiori spese, ma è altrettanto vero che i consumatori hanno oggi meno soldi in tasca da spendere rispetto a tre mesi fa. 30% bar a rischio chiusura”. Per Rienzi è comunque: “Assodato che gli esercenti dei bar per poter tenere aperti hanno bisogno di recuperare e quindi di alzare i prezzi confidando anche sul fatto che difficilmente gli italiani rinunceranno alla pausa caffè o al cappuccino. D’altra parte, un bar su tre è a rischio chiusura in questo momento”.