> > Decreto Rilancio: via al bonus affitti per le attività commerciali

Decreto Rilancio: via al bonus affitti per le attività commerciali

Rilancio via bonus affitti

Via al bonus affitti, la nuova misura introdotta dal Decreto Rilancio a sostegno delle attività.

Prende il via il bonus affitti, misura del Decreto Rilancio pensata soprattutto per bar, ristoranti e alberghi e che riguarda in genere gli immobili ad uso non abitativo destinati a svolgere attività industriali, commerciali, artigianali o agricole. Tra i beneficiari anche enti del terzo settore e quelli religiosi. Felice il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che su Twitter ha scritto: “Da oggi operativo il bonus affitti previsto da decreto Rilancio. Imprese, commercianti, agricoltori, enti no profit grazie al codice tributo e alla circolare esplicativa di Agenzia delle Entrate potranno utilizzare il credito d’imposta per il 60% dell’affitto. Un aiuto alla ripartenza”.

Rilancio via bonus affitti

L’Agenzia delle Entrate servendosi di un’apposita circolare (numero 14/e del 6 giugno 2020), ha poi spiegato come funziona il bonus affitti e chi può usufruirne.

Il bonus affitti permette alle aziende e ai professionisti di “convertire” parte del canone di locazione pagato nei mesi di marzo, aprile e maggio in credito d’imposta spendibile in fase di dichiarazione dei redditi o per compensare altri debiti fiscali. Riguarda tutti coloro che svolgono attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni fatti registrare nel corso del 2019. Se si tratta di attività alberghiera o agrituristica, il bonus sui canoni di locazione può essere richiesto indipendentemente dai ricavi fatti registrare nel corso dell’anno precedente. Per poter usufruire del bonus affitti è necessario avere un requisito fondamentale: i ricavi della propria attività devono essere scesi di almeno il 50% nel corso dei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 a causa dell’emergenza economica scatenata dal Coronavirus. Il credito risultante può essere, subito, utilizzato a compensazione tramite il modello F24, utilizzando il codice tributo “6920”, oppure il credito d’imposta può essere ceduto.