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Bonus 1000 euro: domande dal 15 giugno, dubbi sul regime forfettario

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L'Agenzia delle Entrate fornisce istruzioni per richiedere bonus da 1000 euro a fondo perduto previsto dal Dl Rilancio. Dubbi sul regime forfettario.

Dal primo pomeriggio del 15 giugno 2020 sarà possibile richiedere il bonus da 1000 euro a fondo perduto. Sarà possibile ottenerlo mediante il canale telematico Entratel oppure mediante un’apposita procedura web che l’Agenzia delle Entrate attiverà. Per accedervi, bisognerà entrare nel portale Fatture e Corrispettivi del sito agenziaentrate.gov.it. L’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile un documento che riporta tutti i dettagli della misura. In questo modo, è possibile sapere quali sono i soggetti interessati, effettuare il calcolo del contributo e conoscere le dovute indicazioni per richiederlo.

Bonus da 1000 euro a fondo perduto

Dal 15 giugno al 24 agosto sarà possibile richiedere il bonus a fondo perduto. Sarà necessario compilare elettronicamente una specifica istanza. Per trasmettere l’istanza, si potrà usare un software e il canale telematico Entratel/Fisconline presente nell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi.

Per ogni domanda, il sistema dell’Agenzia effettuerà due elaborazioni successive relative ai controlli formali e sostanziali. Il soggetto che ha trasmesso l’istanza riceverà due ricevute con l’esito delle due elaborazioni. Il contributo a fondo perduto può essere richiesto dalle imprese, dalle partite Iva o dai titolari di reddito agrario. In tal caso, dovrà risultare in attività alla data di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del contributo. Al contrario, il “Decreto Rilancio” sottolinea che i soggetti la cui attività risulta cessata nella data di presentazione della domanda non potranno godere del bonus a fondo perduto.

Partite iva con regime forfettari

Restano dubbi per le partite Iva con regime forfettario. In tal caso mancano alcuni chiarimenti che l’INPS è tenuto a precisare.

La guida dell’Agenzia delle Entrate, invece, dà maggiori delucidazioni per le partita Iva contabilità semplificata. Resta requisito fondamentale aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi che non superino i 5 milioni di euro. Inoltre, l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 deve risultare inferiore ai due terzi dell’analogo ammontare di esattamente un anno prima (aprile 2019).

Sono esclusi i soggetti che hanno avviato la propria attività a partire dal primo gennaio 2019. In tal caso, infatti, il contributo dovrà essere garantito indipendentemente dal calo del fatturato. Lo stesso vale per i soggetti con domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da calamità naturali come sisma, alluvione, crollo strutturale, ancora in emergenza al 31 gennaio 2020.