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Cassa integrazione, in decreto l'anticipo delle 4 settimane aggiuntive

Cassa integrazione, anticipate le 4 settiamane

Novità nel settore cassa integrazione: i datori di lavoro potranno chiedere l'anticipo delle 4 settimane aggiuntive. Ecco come fare.

Novità per le aziende italiane: il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che consente l’anticipo delle 4 settimane aggiuntive, inizialmente previste da settembre. I primi di giugno, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, aveva assicurato che al 12 giugno sarebbe stata pagata la cassa integrazione a tutti i lavoratori in attesa. La novità del recente decreto cerca di placare i dubbi sull’esaurimento dei fondi paventato dai consulenti del lavoro.

Cassa integrazione e l’anticipo delle 4 settimane

Le cosiddette quattro settimane aggiuntive erano previste entro il prossimo autunno. Con il nuovo decreto, i datori di lavoro potranno richiederle per i dipendenti che hanno già usufruito delle 14 settimane. Il documento specifica che non si tratterà di “giorni in più” pagati dallo Stato, ma di un anticipo a un pagamento previsto per le settimane fra settembre e ottobre. L’anticipazione delle quattro settimane vale per l’assegno ordinario, la cassa integrazione straordinaria e la cassa integrazione in deroga. La durata massima resta 18 settimane.

Come richiedere la cassa integrazione aggiuntiva

Le aziende che vorranno fare richiesta delle quattro settimane, dovranno inviare i modelli con i nominativi dei loro dipendenti e corrispettivo Iban. Il decreto prevede che i pagamenti dell’integrazione salariale vengano effettuati entro la fine del mese successivo a quello del periodo di integrazione salariale, comunque entro 30 giorni dall’adozione del provvedimento di concessione. Al termine della scadenza disposta dal decreto, le aziende saranno responsabili del pagamento. Il documento prevede anche la correzione delle domande errate.

Se un’azienda ha commesso errori formali nella compilazione, con conseguente espulsione della domanda di richiesta, la stessa potrà presentare domanda corretta entro 30 giorni dalla data in cui viene comunicato l’errore.