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Taglio cuneo fiscale, Castelli: "Via al percorso di riduzione tasse"

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Nell'annunciare il prossimo taglio del cuneo fiscale, la viceministra dell'Economia Laura Castelli ha auspicato una completa riduzione delle tasse.

Intervistata durante la trasmissione radiofonica Radio anch’io di Rai Radio 1, la viceministra dell’Economia Laura Castelli ha confermato l’imminente taglio del cuneo fiscale previsto per il prossimo luglio, secondo quanto stabilito dall’ultima legge di bilancio varata dal governo. La Castelli ha inoltre auspicato nel suo discorso anche un più complesso intervento governativo volto alla riduzione delle tasse, per aiutare i lavoratori colpiti dalla crisi economica conseguente la pandemia di coronavirus.

Taglio del cuneo fiscale, parla la Castelli

Secondo la viceministra infatti, la riduzione delle tasse non può passare soltanto attraverso il taglio del cuneo fiscale: “Serve una coerente riforma fiscale, la riduzione delle tasse deve essere completa. A me interessa poter chiudere il ragionamento sulla riduzione delle tasse, non c’è più tempo. È giusto dire con chiarezza agli italiani cosa accadrà nei prossimi anni. Non è un gioco al rialzo, le esigenze sono queste in questo momento, bisogna affrontare le conseguenze del Covid, le esigenze del territorio, degli artigiani, dei settori più provati e capire quanti soldi servono per farlo”.

Tra le proposte ventilate in seno al consiglio dei Ministri vi è anche una possibile riduzione dell’Iva sul modello tedesco, cioè per un periodo temporaneo di soli sei mesi. Per la Castelli tuttavia, oltre all’Iva è necessario effettuare abbassamenti anche su: Un ventaglio che vada dall’Irap, all’Ires e all’Irpef, anche per sostenere le imprese. Sono giorni in cui gli italiani, le imprese, pagano le tasse e credo sia giusto dare una visione d’insieme. Anche Visco ne ha parlato ieri“.

Lo scostamento del bilancio

Nel corso dell’intervista, la Castelli si è soffermata anche su un eventuale scostamento del bilancio volto a fronteggiare l’emergenza coronavirus: “Nei prossimi giorni dovremo chiudere il nuovo scostamento, cioè quanti soldi serviranno nel 2020 per affrontare la crisi del Covid-19. Dico da tempo che ci sono ancora dei settori che vanno finanziati, come le imprese, il settore turistico, gli artigiani e commercianti, la scuola e gli enti locali, che avendo avuto delle perdite di gettito rischierebbero di non poter dare i servizi essenziali. Serviranno non meno di 10 miliardi, ma non è un gioco al rialzo. Le esigenze, in questo momento, sono queste. Mesi fa dissi che per affrontare il Covid sarebbero serviti 100 miliardi, piano piano ci stiamo arrivando”.