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Per due milioni di lavoratori la Cassa Integrazione non è mai arrivata

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Due milioni di lavoratori da marzo a oggi non hanno ricevuto alcun sussidio e sono ancora in attesa della cassa integrazione.

Dopo mesi di attesa la cassa integrazione non è ancora arrivata. È questo il destino di almeno due milioni di lavoratori che, in piena emergenza Coronavirus, si sono ritrovati a far i conti non solo con una crisi sanitaria ma anche e soprattutto con problemi di stampo economici. Secondo quanto ricostruito da La Repubblica nell’edizione cartacea del 7 luglio, infatti, la stragrande maggioranza di questi lavoratori aspetta ancora i soldi di marzo o aprile o anche di entrambi i mesi.

Va meglio, invece, per chi ha dovuto richiedere la cassa integrazione a partire da maggio. Di questi 2 milioni, 1,5 milioni dipendono dall’Inps. Il resto – una stima che potrebbe rivelarsi al ribasso – dal Fondo di solidarietà bilaterale degli artigiani. Ma se per l’istituto nazionale di previdenza sociale il problema ‘liquidità’ non si pone, lo stesso non si può dire per il fondo degli artigiani. Il decreto Rilancio ha integrato le risorse con altri 765 milioni – rispetto ai 60 stanziati con il Cura Italia – di cui i primi 249 milioni arrivati il 26 di giugno e distribuiti in poche ore.

La Cassa Integrazione non è ancora arrivata

Come se non bastasse, le domande di cassa integrazione continuano ad aumentare. L’arretrato di domande in giacenza è cresciuto molto nel mese di giugno, quando sono state introdotte nuove regole previste dal Decreto Rilancio. È molto probabile che si tratti di un arretrato legato al periodo di lockdown: per molti italiani, dunque, la Cassa Integrazione non è ancora arrivata.

Dal 18 giugno, comunque, le regole per richiedere la Cig sono cambiate. Tutte le aziende possono ottenere dall’Inps un anticipo rapido del 40% delle ore autorizzate (e per la Cassa Integrazione in deroga non si passa più dalle Regioni). Visto che il massimale di Cig è pari a 1.200 euro (per gli stipendi più alti), il 40% corrisponde a 480 euro per una cassa a zero ore (impresa chiusa), 240 euro per una cassa a metà ore. Ma al momento in due milioni restano in attesa alla finestra, nella speranza di poter ricevere quanto gli spetta.