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Cgia: "Le pensioni erogate hanno sorpassato il numero degli occupati"

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Il numero delle pensioni erogate nel 2020 ha sorpassato quello degli occupati: è l'allarme lanciato dalla Cgia di Mestre.

Tra le conseguenze economiche negative causate dall’emergenza coronavirus, l’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha sottolineato quella relativa al rapporto tra pensioni e occupati: tenendo conto degli ultimi dati disponibili, l’erogazione dei primi ha superato i secondi. Un dato che tiene alta l’attenzione sulla sostenibilità del sistema pensionistico italiano.

Cgia di Mestre: “Più pensioni che occupati”

L’associazione veneta degli artigiani ha sottolineato che nel mese di maggio 2020 coloro che avevano un impiego lavorativo sono scesi a 22,77 milioni di unità, numero inferiore a quello degli assegni pensionistici erogati. Al 1° gennaio 2019 la totalità delle pensioni erogate in Italia ammontava infatti a 22,78 milioni. Cifra aumentata di almeno 220.000 unità a causa del normale flusso in uscita da parte di chi ha maturato gli anni di età e da chi è andato in pensione con quota 100.

Questa la conclusione: “Possiamo affermare con una elevata dose di sicurezza che gli assegni stanziati alle persone in quiescenza sono attualmente superiori al numero di occupati presenti nel Paese“. Situazione causata in primis dal fatto che l’emergenza sanitaria ha congelato il mercato del lavoro e i lavoratori attivi sono calati.

Osservando la tabella che mette in relazione pensioni e occupati, si nota che i dati peggiori sono quelli delle regioni meridionali. Soltanto tre province registrano un saldo (ovvero una differenza tra lavoratori e assegni pensionistici) positivo, ovvero Teramo, Ragusa e Cagliari. Migliore invece il quadro del settentrione ad eccezione della Liguria che ha tutte le province con saldo negativo. Cosa dovuta al fatto che è la regione con l’età media più elevata.

Di qui l’allarme lanciato dalla Cgia: “Con più pensioni che impiegati, operai e autonomi, in futuro non sarà facile garantire la sostenibilità della spesa previdenziale che attualmente supera i 293 miliardi di euro all’anno, pari al 16,6 per cento del Pil“.