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L'Inps fa chiarezza sulla Cassa Integrazione: durata e come funziona

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Come funziona e qual è la durata della cassa integrazione Inps per l'emergenza Covid? La circolare dell'Istituto.

Con una circolare l’Inps ha fatto chiarezza sulla Cassa Integrazione per l’emergenza Coronavirus. La misura di sussidio straordinaria, tanto discussa e chiacchierata nei mesi passati a causa dei forti ritardi – ancora presenti per quanto concerne il mese di marzo -, viene erogata dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale proprio per poter dare un aiuto sia alle imprese che ai cittadini. Dunque, il ricorso massiccio alla Cig è stato uno dei fenomeni più chiacchierato del periodo Coronavirus.

Il governo Conte ha più volte apportato importanti modifiche alla Cassa Integrazione e non hanno reso di immediata comprensione il funzionamento della Cig con la formula 9+5+4. L’Inps, con la circolare 84 del 10 luglio 2020, spiega il funzionamento della cassa integrazione, per quante settimane è possibile richiederla ed eventuali deroghe.

Cassa integrazione Inps

Nella circolare si fa riferimento anzitutto al quadro normativo relativo alla cassa integrazione Inps: si fa riferimento anzitutto al Cura Italia che ha introdotto la possibilità per i datori di lavoro di richiedere la Cassa integrazione in deroga a causa dell’emergenza sanitaria. Successivamente, è stato introdotto il Decreto Rilancio con le “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Infine, ulteriori modifiche sono state introdotte dal Dl 16 giugno 2020, n. 52, in vigore dallo scorso 17 giugno ma ancora in attesa di conversione.

Come funziona e durata

Ma come funziona la cassa integrazione Inps? Si tratta di una formula che permette agli imprenditori di usufruire di massimo 18 settimane di cassa integrazione straordinaria in un periodo compreso tra il 23 febbraio e il 31 agosto. Possono far ricorso alla Cig straordinaria solo le aziende che hanno subito una riduzione, o il blocco, dell’attività lavorativa a causa dell’emergenza sanitaria.

Si fa richiamo alla formula 9+5+4 che prevede tre aree di intervento. Nella circolare Inps si fa riferimento, per esempio, alle 9 settimane relativamente al periodo che va dal 23 febbraio al 31 agosto. Se l’emergenza sanitaria dovesse proseguire, dopo aver utilizzato interamente il primo periodo, si può estendere la cassa integrazione per 5 settimane.

Stesso discorso una volta conclusa questo secondo periodo: concluse le 14 settimane, i datori di lavoro possono ricorrere alla Cassa integrazione Inps per altre 4 settimane per un totale di 4 mesi e mezzo. Per le aziende che hanno sede in una delle zone rosse la durata massima per l’emissione della Cassa integrazione viene estesa a 31 settimane.