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Tax day, l'allarme di Confcommercio: "Molte imprese non ce la fanno"

tax day 20 luglio

Confcommercio lancia l'allarme sul Tax Day del 20 luglio: "Molte imprese rischiano di non farcela".

Lunedì 20 luglio 2020 è individuato sul calendario del Fisco italiano come il ‘Tax Day’: in questa giornata, infatti, si registrano i termini ultimi per diverse scadenze fiscali. Non recepito il primo allarme di Confcommercio che aveva chiesto un rinvio di questa deadline: per il Governo Conte, infatti, si sarebbe creato un ingorgo fiscale che avrebbe portato a gravi mancanze nelle casse dello Stato. Ma è proprio l’associazione che coinvolge gli imprenditori del commercio italiano a lanciare un grido di allarme: “Le imprese non ce la fanno più, sono in ginocchio”.

Tax Day 20 luglio

Sono chiamati alla cassa, per il Tax Day del 20 luglio, oltre 4 milioni di contribuenti. Nello specifico, sono coinvolti nelle scadenze fiscali le partite Iva dopo il mancato rinvio a settembre dei versamenti degli acconti e dei saldi delle imposte sui redditi, programmati in precedenza per la fine di giugno. Si tratta di un flusso di cassa che vale 8 miliardi di euro.

Lunedì 20 luglio si pagano Irpef, Ires e Irap (saldo 2019 e acconto 2020), l’Iva della dichiarazione annuale, il saldo 2019 della cedolare secca e il primo acconto 2020, il diritto annuale alla Camera di Commercio, l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel secondo trimestre 2020, oltre a imposte e contributi previdenziali e assistenziali sulla base della dichiarazione dei redditi (per titolari di partita Iva e soci di società).

Perché nessuna proroga

Ma perché nessuna proroga per il Tax Day del 20 luglio? A fare chiarezza in merito è stato Antonio Misiani, viceministro del Tesoro, in un post su Facebook, spiegando come strumentalizzare la questione politicamente è assurdo e scorretto. “Spostare anche i versamenti di giugno (già prorogati al 20 luglio) a settembre creerebbe un grande ingorgo fiscale, in un periodo nel quale tra l’altro i dati puntuali dei versamenti sono necessari per la stesura dei documenti di programmazione economica e finanziaria del governo”.


In un post dal titolo “Sei punti per fare chiarezza sul tema della proroga dei versamenti”, Misiani ha spiegato che i versamenti del 30 giugno sono stati regolarmente effettuati dai contribuenti che non beneficiano del regime forfettario. “Per venire incontro alle richieste soprattutto dei piccoli studi professionali, il governo è già intervenuto posticipando la scadenza del 30 giugno al 20 luglio, oppure al 20 agosto con una maggiorazione dello 0,4%”. Ma per Confcommercio tutto ciò non è sostenibile e molte imprese rischiano di chiudere a causa della crisi economica.