> > Chiusura delle discoteche: rischio perdita di 4 miliardi di fatturato

Chiusura delle discoteche: rischio perdita di 4 miliardi di fatturato

Chiusura discoteche

La chiusura improvvisa delle discoteche potrebbe portare ad un rischio di perdita di 4 miliardi di fatturato.

La chiusura delle discoteche porta ad un rischio di perdita di 4 miliardi di fatturato. Dopo il vertice Governo – Regioni, in cui è stato deciso di chiudere i locali notturni, sta scoppiando una forte polemica. Per il momento è stato stabilito che sarà riconosciuto un sostegno economico per tutte le attività costrette allo stop, ma i gestori dei locali non ci stanno. “Con lo stop rischiano di mandare in fumo 4 miliardi di fatturati” è l’argomento della polemica attualmente in atto. Il presidente del Silb Emilia-Romagna, Gianni Indino, ha stimato che queste sono le cifre effettive di perdita.

La chiusura delle discoteche

Il fatturato annuale di questi esercizi in Italia, secondo le stime del Silb, è di 4 miliardi. La chiusura delle discoteche comporta una perdita enorme in termini economici. “Ad oggi solo il 10% dei circa 3mila locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo” ha spiegato Indino, aggiungendo che “finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori“. Per questa categoria di lavoratori questo è stato un anno da dimenticare. Con questo stop definitivo i gestori dei locali promettono battaglia e puntano a chiedere compensazioni come il taglio dell’Iva e la possibilità di chiedere la Cig. Stanno pensando anche all’ipotesi di un ricorso di urgenza al Tar per il ripristino delle modalità di apertura dei locali. Oltre ai danni economici ci sono molte preoccupazioni per un nuovo stop totale. “I ragazzi dove andranno? Ci sarà abusivismo, rave party illegali, situazioni non controllate nelle ville, sulle spiagge o in fabbriche abbandonate. Noi almeno cercavamo di imporre la mascherina e adottavamo precauzioni come la misura della temperatura all’ingresso. Da domani i ragazzi si organizzeranno con i soliti sciacalli di turno che ne approfitteranno” ha spiegato Indino.

La conferenza Stato-Regioni decreta la chiusura delle attività di intrattenimento. Prendiamo atto del provvedimento, basato su un aumento dei contagi. Non ci sentiamo responsabili” ha spiegato Maurizio Pasca, presidente di Silb Fipe – Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo. “Le nostre attività hanno lavorato al pari di altri settori della società: la gente vive a contatto e spesso si assembra in ogni dove da due mesi a questa parte. In spiaggia, al bar, per strada, ovunque. Nonostante ciò tutte le attività restano aperte. La discoteca è un grandioso capro espiatorio” ha aggiunto Pasca. Pierpaolo Paradiso, amministratore della discoteca Praja di Gallipoli, finita al centro della polemica, ha spiegato: “Siamo diventati il capro espiatorio dei contagi in Italia anche se non è stato riportato nessun contagio in nessuna discoteca. I nostri dipendenti non riusciranno a raggiungere le giornate necessarie per avere la disoccupazione. Vediamo solo buio davanti a noi, spero si ricordino di aver messo un settore sul lastrico“.