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Reddito di Cittadinanza, decurtazione per chi non lo spende tutto

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Nuove modifiche la reddito di cittadinanza: da settembre è prevista una decurtazione per chi non spenderà l'intera somma erogata nel mese.

Da settembre è prevista una decurtazione per coloro che non spenderanno tutto l’importo del reddito di cittadinanza. Il limite consentito del taglio non potrà superare il 20% di quello erogato. I controlli verrano effettuati alla fine di ogni mese e avranno conseguenze sull’effettivo importo del mese successivo.

Reddito cittadinanza, da settembre la decurtazione

Il reddito di Cittadinanza tanto voluto dal Movimento 5 stelle avrà come obiettivo il risparmio: da settembre, infatti, è prevista una decurtazione della somma versata sulla carta prepagata.

Secondo quanto scritto sulla Gazzetta Ufficiale, infatti, dal mese di settembre a ogni possessore del reddito verrà tagliato l’importo non utilizzato in quel mese. Ciò significa che ciò che non è stato utilizzato per beni di necessità non è necessario e quindi può essere tranquillamente tagliato.

Obiettivi e regole

Il reddito di cittadinanza si pone due obiettivi: erogare denaro e aiutare a trovare un posto di lavoro per garantire beni di proma necessità, ma soprattutto rimettere in circolo liquidità per far ripartire l’economia.

Tuttavia, da settembre, la decurtazione permetterà allo Stato di riappropriarsi di somme di denaro importanti che possono evitare sprechi. A proposito di regole, però le decurtazioni dovranno seguire un paletto preciso: non sarà possibile, infatti decurtare alcuna somma se l’importo è inferiore al 20%. Inoltre, non si potrà tagliare più del 20% erogato sulla carta.

I controlli

I controlli si effettuano sempre negli ultimi giorni del mese partire da settembre 2020. Queste verifiche influeranno poi sull’erogazione del mese successivo. Inoltre, si prevedono altre valutazioni a ogni semestre per valutare l’utilità del reddito per ampie categorie di cittadini.