> > Bonus spesa per le famiglie da 300 o 500 euro: come richiederlo

Bonus spesa per le famiglie da 300 o 500 euro: come richiederlo

Bonus spesa 500 euro come richiederlo

Il governo ha riproposto il bonus spesa fino a 500 euro per i nuclei familiari in difficoltà: come richiederlo?

Tra le misure contenute nel Decreto Ristori ter a sostegno delle famiglie e dei lavoratori vi è l’erogazione di un bonus spesa fino a 500 euro per l’acquisto delle prime necessità per cui il governo ha stanziato 400 milioni: come richiederlo?

Bonus spesa 500 euro: come richiederlo

Si tratta di un sussidio già introdotto durante il primo lockdown a marzo e aprile e che ora verrà nuovamente messo a disposizione dei nuclei meno abbienti attraverso le amministrazioni comunali. Saranno quindi i singoli sindaci a stabilire in autonomia quali debbano essere le modalità di assegnazione e quali le procedure per presentare la domanda. Così come dovrà decidere quale sia la platea di famiglie che potranno beneficiare del bonus.

Tendenzialmente il primo cittadino dovrebbe mettere a disposizione un modulo di autocertificazione che consentano la richiesta di accedere celermente alle misure del decreto.

I parametri che gli amministratori dovranno valutare per l’assegnazione del denaro, che va da un minimo di 300 euro ad un massimo di 500 euro a seconda della composizione della famiglia, saranno:

  • residenza nel Comune dal quale si riceverà il bonus
  • possesso o meno di patrimonio immobiliare (ad esempio se si è in affitto o si ha la casa di proprietà)
  • disponibilità economiche sul conto corrente
  • situazione lavorativa
  • dichiarazione Isee
  • eventuali aiuti percepiti dallo Stato (sarà data priorità a chi non riceve altre forme di sussidio come il reddito di cittadinanza).

Chi riceverà il bonus lo potrà utilizzare soltanto per acquistare prodotti alimentari o di prima necessità: si tratta quindi di risorse che possono essere spese solo negli esercizi commerciali individuati da ogni singolo Comune.

Il sindaco ha comunque la facoltà di decidere di non erogare alcun tipo di sussidio ma di utilizzare i fondi in maniera diversa. Per esempio per la consegna a domicilio di generi alimentari alle famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà.