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Conto corrente: come cambiarlo e aprirne uno nuovo

Cambiare conto corrente

Oggi cambiare istituto bancario e trasferire i servizi di pagamento è un'operazione semplice e sicura.

Non è soltanto il progresso tecnologico a correre veloce trasportando con se uno stile di vita nuovo ed inimmaginabile fino a qualche anno fa: il mondo finanziario, se possibile, è interessato da un processo di rinnovamento ancora più deciso. Negli ultimi tempi, in modo particolare, oltre ad un crescente numero di strumenti finanziari sempre più complessi, il mercato bancario è dilaniato da una stringente guerra dei prezzi alla quale, difficilmente, segue una ben più nobile guerra sulla qualità dei servizi offerti. Se cambiare compagnia telefonica al giorno d’oggi è diventata poco meno che un’abitudine, è assai più faticoso cambiare il proprio fornitore di servizi bancari. La fatica, in verità, è soprattutto un affare mentale: cambiare conto corrente, infatti, è molto meno complicato di quanto possa sembrare.

Il nostro consiglio iniziale per tutti i risparmiatori decisi ad affidarsi ad un altro istituto di credito, è quello di cominciare dalla fine. Il primo passo da fare, infatti, è scegliere con cura la banca con la quale si decide di lavorare.

Cambiare conto corrente: aprirne uno nuovo

La scelta del nuovo istituto di credito è la prima valutazione da fare con attenzione. Non fermatevi alle condizioni offerte, ma considerate la solvibilità dell’ente con cui andrete a concludere il contratto ed analizzate quali sono i vostri reali bisogni. Soltanto quando avrete ben chiaro ogni aspetto, potrete firmare il contratto di apertura del vostro nuovo conto corrente. Accedere il nuovo rapporto prima di ogni altra operazione è fondamentale per non rischiare di rimanere privi dei servizi bancari essenziali. E’ possibile, contestualmente all’accensione, versare un proprio assegno di conto corrente per trasferire immediatamente parte delle proprie disponibilità e richiedere la nuova tessera bancomat, la carta di credito, il libretto assegni ed attivare l’operatività tramite il canale internet.

Cambiare conto corrente: trasferire i servizi di pagamento

Una delle questioni più spinose che generano inquietudine nei risparmiatori è il trasferimento di tutti i servizi di pagamento domiciliati sul vecchio conto corrente. Da qualche anno, fortunatamente, la procedura si è di molto semplificata. La prima opportunità che può essere sfruttata è quella di lasciar fare tutto all’istituto di credito subentrante. Grazie ad un decreto legge del 2015 che si occupa di normare giuridicamente la portabilità dei conti correnti, infatti, la nuova banca può occuparsi di richiedere all’istituto cedente il trasferimento di tutti i servizi di pagamento. La seconda possibilità è quella di occuparsi in prima persona di “girare” tutte le disposizioni alla nuova banca. Far ricorso a questa seconda opzione è una valutazione del tutto personale da parametrare in base al numero dei servizi da trasferire e dal tempo a disposizione.

Un particolare occhio di riguardo va riservato al cambiamento di coordinate bancarie per quel che riguarda gli emolumenti o la pensione. Non bisogna dimenticare, infatti, che i soggetti pagatori hanno tempistiche differenti per consolidare il cambiamento. L‘INPS, in modo particolare, garantisce la messa a regime delle variazioni soltanto dal cedolino del mese successivo a quello della richiesta. E’ bene, dunque, non estinguere il rapporto vecchio prima che l’operazione non sia andata a buon fine. Per i pensionati sarebbe opportuno dare priorità a tale cambiamento per non rischiare sorprese sgradite. La variazione delle coordinate bancarie di accredito della pensione è un’operazione semplice e può essere fatta tramite la piattaforma internet INPS (avendo il PIN dispositivo) o tramite un CAF.

Cambiare conto corrente: il deposito titoli

Nel caso in cui il risparmiatore abbia un deposito titoli nel quale sono contenuti i suoi strumenti finanziari, dovrà preoccuparsi di disporre un trasferimento anche per loro. Nessun problema se i risparmi sono stati convogliati in titoli di stato, obbligazioni quotate e azioni; tutti questi prodotti sono trasferibili mediante procedura telematica (posta in essere dalla banca ricevente) e materialmente ricevuto in un tempo massimo di quindici giorni. La faccenda si complica qualora siano state acquistate quote di fondi comuni o polizze assicurative come Unit Linked. Per quel che concerne gli OICR (fondi comuni) possono essere materialmente trasferiti soltanto se l’istituto ricevente è anche collocatore dei prodotti della società di gestione dei fondi stessi, in caso contrario bisognerà vendere il prodotto e trasferire il netto ricavo. Non possono essere trasferiti, in via generale, gli strumenti finanziari di tipo assicurativo, mentre non ci sono problemi per i fondi pensione.

Il mutuo

Vero scoglio al cambiamento, fino a qualche anno fa, l’aver stipulato un mutuo non è più ostativo alla chiusura del conto corrente. Oggi, infatti, il titolare ha la possibilità di richiederne la surroga tramite la nuova banca o di trasferire materialmente l’addebito delle rate sul nuovo rapporto.

Terminate le procedure di trasferimento dei servizi accessori è possibile richiedere l’estinzione del vecchio conto corrente. La richiesta può essere fatta tramite raccomandata avendo cura di allegare gli assegni residui non utilizzati, le carte di debito e credito oppure recandosi allo sportello bancario di riferimento. Una piccola accortezza: ricordatevi di svuotare l’eventuale cassetta di sicurezza oppure di prevedere il pagamento del canone per cassa, e fatevi quantificare con precisione le eventuali spese che dovrete sostenere per la chiusura del rapporto per non avere sorprese spiacevoli nell’ultimo estratto conto.