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Editorama - Caravan Edizioni

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Per l’ottava intervista di Editorama abbiamo Caravan Edizioni(caravanedizioni.it)

1) Ci puoi raccontare una breve storia della Casa Editrice?
Caravan Edizioni è nata nel 2009, ma un anno fa ci siamo fermati per tirare le somme e a settembre sono cambiate un po’ di cose. Nella sua prima fase vitale, Caravan è stata più un laboratorio, al quale hanno contribuito in tanti, che un vero progetto editoriale. La casa editrice è cresciuta fino al momento della svolta che, come dicevo, è arrivato da poco. Ora siamo in tre e abbiamo definito un piano editoriale triennale che prevede un esponenziale ampiamento del catalogo: altri giovani autori sudamericani (ispanofoni e lusofoni) che ripropongano in chiave attuale la letteratura dei raros; una collana di autori dell’Est Europa inediti in Italia; testi fondamentali sui diritti delle donne; e, last but not least, un’apertura ad autori italiani.
2) Come scegli i titoli che andranno a catalogo?

Prendiamo in considerazione un numero relativamente elevato di autori, dopo aver spulciato le classifiche, i cataloghi di case editrici straniere di cui condividiamo la linea e gli autori stimati da autori che stimiamo; spesso poi riceviamo segnalazioni, da traduttori o agenti, ma anche da lettori. Leggiamo sinossi, interviste, estratti, recensioni e libri in lingua originale. Poi inizia il confronto in redazione, alla ricerca di un titolo che convinca tutti e tre sotto ogni aspetto. Hai detto niente. Eppure funziona e la sensazione, quando finalmente concordiamo, è di pura euforia.


3) È importante l’ufficio stampa nell’editoria?

Noi lo consideriamo fondamentale, e non facile: bisogna avere buone capacità comunicative, essere aggiornati su tutto, “stare sul pezzo”, come si dice. È anche vero che questo mestiere è diventato più complesso negli ultimi anni per via dei tanti social, che se da una parte di permettono di arrivare rapidamente al tuo pubblico dall’altro sono sempre a rischio di un sovraccarico informativo: l’offerta è tanta, diversificata sì, ma a volte intasa i canali, con il risultato che ci si perde nel brusio.


4) Che fine hanno fatto i lettori in Italia?

Sono ancora lì, sono ovunque, solo che a volte, complice la sovrapproduzione di contenuti, non sanno più cosa scegliere, e tendono ad andare sul sicuro, o in altre parole ad accettare l’offerta del mainstream. Crediamo però che con proposte attente, serie e interessanti, e un marketing efficace ed etico, anche le piccole case editrici indipendenti possano dare un contributo decisivo. Basta guardare, ad esempio, al successo e alla ricezione strabilianti della libreria itinerante Pianissimo, in giro per le strade siciliane.

5) Novità in vista? A proposito, accettate manoscritti?

Ti dico quelle imminenti più un’anticipazione. Le prossime uscite sono gli argentini Mariana Enríquez con Quando parlavamo con i morti, tre racconti inquietanti sui patimenti di Buenos Aires, e Daniel Krupa con Serpientes, romanzo dell’iniziazione venato di realismo magico; e poi c’è il brasiliano Joca Reiners Terron, con La straordinaria tristezza del leopardo delle nevi, storia di una bambina allergica al sole che vuole visitare uno zoo notturno e di un investigatore insonne sulle tracce di un sadico tassista. Molto più in là, invece, e per l’esattezza a dicembre, sarà il momento della quarta uscita della collana Segnavia, che si aggiungerà ai volumetti di testi fondamentali sulla storia dei diritti delle donne finora pubblicati (con grande orgoglio, permettimi), con nomi del calibro di Olympe de Gouges, Mary Wollstonecraft, Elizabeth Stanton e Lucrezia Mott. Per gli italiani se ne parla ancora l’anno prossimo ma sì, accettiamo manoscritti: sul sito ci sono tutte le indicazioni (e le restrizioni, non vogliatecene) per l’invio.

Andrea Paolucci, oltre che redattore di Notizie.it, è l’autore di WUH! – Gorilla Sapiens Edizioni (Gorillasapiensedizioni.com)