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Eja Eja Alalà streaming film erotico Tinto Brass

Il regista di Eja Eja Alalà

Eja Eja Alalà è un film di Tinto Brass, uscito nelle sale nel 2013. Come la maggior parte delle produzioni di Brass, si tratta di un film erotico. Tuttavia questa volta sembra esserci molto di più.

Tinto Brass torna sulla scena dopo qualche anno di silenzio con il suo nuovo “Eja Eja Alalà”. Film poco conosciuto e molto criticato ma pieno di riferimenti alla nostra cultura e alla nostra storia. Oltre al tema erotico, caratteristica distintiva del regista, si ritrova infatti quello storico. Erotismo e cultura: un cocktail esplosivo.

Eja Eja Alalà

Eja Eja Alalà è un film del 2013 di Tinto Brass. La storia ruota attorno alla Campagna di Fiume condotta nel 1919, al termine della Prima Guerra Mondiale. D’Annunzio guidò la spedizione a comando di un esercito para-militare (circa 2500 volontari) e conquistò in poco tempo Rijeka, parte dell’impero austro-ungarico. Qui instaurò una specie di utopia politica che venne eliminata solo dopo un anno dalla sua fondazione. Il ruolo della protagonista femminile viene affidato a Caterina Varzi e quello maschile ad Alessio di Clemente, conosciuto per “Ballando con le stelle”.

Il regista di Eja eja alala’

Tinto Brass (all’anagrafe Giovanni Brass) è conosciuto come il regista dei film erotici italiani per eccellenza. Riprende il suo nome d’arte dall’amato Tintoretto conosciuto grazie al nonno italiano, pittore e collezionista. Nacque a Milano da una famiglia goriziana di lontane origini ungheresi. Studiò giurisprudenza prima a Padova e poi a Ferrara, dove si laureò. Comprese presto però di interessarsi più al cinema che al diritto e si gettò nella carriera cinematografica. Fu aiutante di registi di grande calibro come Rossellini e Ivens, fino a quando non girò il suo primo cortometraggio nel 1963. Nel 1983 abbandonò il cinema “serio” per quello erotico trattando sempre più degli argomenti che all’epoca costituivano un vero e proprio tabù. Entrò a far parte del pantheon del genere molto presto ma venne anche criticato, in particolar modo dalle femministe. Quest’ultime sostenevano infatti che nei film di Brass la donna comparisse come un oggetto. Le attrici nei suoi film sono per la maggior parte nude, in giochi di specchi con look e sguardi ammiccanti. Gli argomenti dei film vengono solitamente ripresi da libri erotici, di cui la casa di Brass sembra essere piena.

La storia del motto “Eja Eja Alalà”

La prima attestazione del termine “Alalà” si ritrova nella mitologia greca. Infatti designava una divinità minore che impersonava il grido di battaglia degli opliti e che accompagnava Ares, Dio della Guerra. Sembrerebbe inoltre che fosse il grido con cui Achille speronava il proprio cavallo durante gli scontri armati. I soldati greci quindi lo fecero proprio e in seguito venne ripreso dai Crociati durante le guerre religiose nel Medioevo. Venne riutilizzato anche da poeti del XIX secolo come Pascoli e Carducci, sempre in riferimento a situazioni belliche. Nel XX secolo invece venne utilizzato da Gabriele D’Annunzio per coniare il grido “Eja Eja Eja Alalà!”. La prima parte del grido risalirebbe a un aneddoto su Alessandro Magno: secondo la tradizione greca infatti era solito utilizzarlo sul campo di battaglia per incitare il proprio esercito. Gli aviatori italiani lo ripresero durante la Prima Guerra Mondiale nell’incursione aerea su Pola (9 Agosto 1912).

“Eja Eja Alalà” affonda le proprie radici in parte nella tradizione greca e in parte in quella latina. Queste due erano considerate le culle della cultura dal Fascismo del tempo e rappresentavano gli ideali politici di D’Annunzio. In poco tempo divenne una costante nelle canzoni e nelle occasioni belliche delle truppe fasciste. Il grido infine declinò quando cadde il Fascismo poiché profondamente legato alla sua cultura di massa. Oggi viene utilizzato solamente in riferimento al Neofascismo.

Dove vederlo

Per vederlo in streaming:

  • http://cinema.popcorntv.it/
  • http://player.tvdream.net/
  • http://www.rai.tv https://play.google.com/store/movies?hl=it