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Elezione del Presidente della Repubblica: come cambia il quorum negli scrutini

Elezione Presidente della Repubblica

Il primo voto per l'elezione del Presidente della Repubblica si terrà il 24 gennaio alle ore 15

Si avvicina la data dell’elezione del successore di Mattarella al Quirinale. Con quale maggioranza deve essere eletto il Presidente della Repubblica? Ecco cosa stabilisce l’art. 83 della Costituzione

Elezione Presidente della Repubblica, la prima votazione

Il 4 gennaio 2022 il Presidente della Camera Roberto Fico ha convocato il Parlamento in seduta comune per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.

L’elezione del successore di Mattarella al Quirinale si preannuncia come un evento particolare non solo a causa del cambio di alcune consuetudini durante la votazione a causa del covid-19 ma anche perchè sarà l’ultima occasione in cui sarà convocato un numero così alto di grandi elettori (senatori, deputati e delegati regionali). Per effetto della riduzione del numero parlamentari approvata in questa legislatura infatti, la prossima volta ce ne saranno 345 in meno.

Il primo voto si terrà lunedì 24 gennaio alle ore 15 e già da settimane impazza il toto-Presidente. E anche se i nomi più gettonati dai sondaggisti al momento sembrano essere quelli di Draghi, Berlusconi (o un altro esponente “forte” del centrodestra) e di Marta Cartabia, non è escluso il colpo di scena finale.

Elezione Presidente della Repubblica, le strategie dei partiti

Al di là delle dichiarazioni di circostanza, nell’incertezza nebbiosa del momento i partiti sembrano ancora tenere le carte coperte. E sono pronti a tirare fuori l’asso dalla manica al momento opportuno. Non sono pochi infatti i nomi prestigiosi “bruciati” nelle passate votazioni perchè non protetti dal fuoco incrociato di avversari e franchi tiratori. In questo gioco strategico tra i vari partiti gioca un ruolo fondamentale il quorum dei vari scrutini.

Elezione del Presidente della Repubblica, quorum scrutini

Così come recita l‘art. 83 della Costituzione “L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta”.

Nelle prime tre votazioni la maggioranza richiesta per l’elezione è dunque quella di due terzi dei componenti dell’Assemblea che in questo caso corrisponde a 671 voti.

ll quorum si abbassa dal quarto scrutinio: per essere eletti basterà la maggioranza assoluta dei componenti dell’assemblea ( cioè 504 voti). Non c’è una prassi certa sulla cadenza delle votazioni; la seduta comune è considerata un’unica seduta anche se si sviluppa in più giorni.