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Elezione del Presidente della Repubblica, fumata nera riconfermata al sesto scrutinio: 336 voti per Mattarella

conte letta salvini

Il sesto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica si è nuovamente concluso con il mancato raggiungimento del quorum di 505 voti.

Al via il sesto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica che, al pari delle cinque votazioni precedenti, sta procedendo con la chiama dei senatori, dei deputati e dei delegati regionali.

Concluse le votazioni, si sta procedendo con lo spoglio dei voti: dal computo matematico dei voti, è emerso che il quorum di 505 voti per eleggere il successore di Sergio Mattarella non è stato raggiunto.

Elezione del Presidente della Repubblica, al via il sesto scrutinio: lo scenario post quinto scrutinio

Nella giornata di venerdì 28 gennaio, sono stati inaugurati i doppi turni di votazioni finalizzati a eleggere il prossimo Presidente della Repubblica Italiana. In questo contesto, venerdì 28, si sono tenuti due scrutini: il primo alle ore 11:00 e il secondo alle ore 17:00.

Per quanto riguarda il quinto scrutinio, prima del voto, il centrodestra aveva confermato la decisione di votare la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: la notizia era già trapelata in via ufficiosa nella serata di giovedì 27, al termine del vertice organizzato da Matteo Salvini. Alla decisione del centrodestra, il centrosinistra ha risposto con l’astensione.

Il quinto scrutinio, si è concluso con un’ennesima fumata nera, 406 astenuti e 382 voti alla Casellati che hanno fatto emergere la presenza di 71 franchi tiratori all’interno del centrodestra e di significative spaccature nella coalizione.

Giorgia Meloni sui risultati del quinto scrutinio: “FdI si conferma partito granitico e leale”

L’esito del quinto scrutinio è stato commentato sia dalla Lega che dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Rispetto ai voti mancanti del centrodestra per la Casellati, infatti, fonti della Lega hanno riferito: “I 208 voti della Lega sono andati compatti su Casellati”.

Allo stesso modo, si è espressa Giorgia Meloni che ha dichiarato: “FDI alla 5ª votazione si conferma partito granitico e leale. Anche Lega tiene. Non è così per altri. C’è chi ha lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di cdx. Gli italiani che credono in noi non meritano questo. Ne parlerò con Salvini per sapere cosa ne pensa”.

Sesto scrutinio: il centrodestra annuncia l’astensione, scheda bianca per il centrosinistra

Al termine del quinto scrutinio e in attesa che venisse aperta ufficialmente la sesta sessione di votazione, nel mondo politico, hanno ricominciato a susseguirsi frenetiche riunioni tra i leader di partito.

In questo contesto, poco prima che avesse inizio il sesto scrutinio, il centrodestra ha manifestato l’intenzione di astenersi dal voto senza ritirare la scheda elettorale.

Il centrosinistra, invece, ha deciso di votare scheda bianca. A questo proposito, sono giunte comunicazioni ufficiali da parte del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, di Liberi e Uguali e di Italia Viva.

Elezioni Quirinale, incontro negli uffici del M5S tra Letta, Conte e Salvini

Il sesto scrutinio è regolarmente cominciato alle ore 17:00. In questo contesto, poco dopo l’inizio delle votazioni, è stato organizzato un vertice al quale hanno partecipato il segretario del PD Enrico Letta, il presidente del M5S GiuseppeConte e il leader della Lega Matteo Salvini.

L’incontro, che si è da poco concluso, è stato organizzato presso gli uffici del Movimento 5 Stelle, alla Camera dei Deputati.

Intanto, secondo quanto riferito da fonti interne al partito, il PD sta lavorando a una rosa di quattro nomi per il Quirinale da sottoporre al centrodestra e tra i quali scegliere la candidatura da votare in occasione del settimo scrutinio fissato per le ore 09:30 di domani, sabato 29 gennaio. Nello specifico, pare che il PD abbia indicato i nomi di Pier Ferdinando Casini, Giuliano Amato, Mario Draghi ed Elisabetta Belloni.

Enrico Letta sul vertice PD-M5S-Lega: “Sono ottimista ma non so se domani sarà il giorno buono”

In seguito all’incontro avvenuto negli uffici del M5S, il segretario del PD, Enrico Letta, ha rilasciato alcune dichiarazioni, affermando: “Sono in corso discussioni e poi vedremo, ci stiamo parlando. Casellati? Stamattina ero ottimista, è andata bene – e ha aggiunto –. Sono ottimista anche adesso, il centrodestra ha preso atto che non ci sono i numeri per un candidato di parte”.

Nonostante l’ottimismo professato, tuttavia, il segretario del PD ha ammesso: “Non so se domani sarà il giorno buono.Stiamo cercando un nome su cui trovare una intesa. Faremo di tutto per trovare una rapida soluzione, non parlo di nomi. Mi dispiace si sia iniziato a parlarci solamente adesso. L’apertura del confronto doveva accadere quattro giorni fa. Abbiamo perso quattro giorni perché il centrodestra doveva fare tutto un giro per arrivare al fatto che i numeri non ci sono per eleggere un presidente. Dobbiamo essere tutti vincitori, altrimenti non si arriverà mai a una soluzione”.

Incontro tra il premier Mario Draghi e il leader della Lega Matteo Salvini

Poco prima dell’inizio del vertice tra i leader di PD, M5S e Lega, si è tenuto un incontro tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e Matteo Salvini. Le tematiche affrontate nel corso del meeting non sono state rivelate né commentate da nessuno dei due diretti interessati.

Salvini dopo il vertice PD-M5S-Lega: “Al lavoro per un Presidente donna”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo l’incontro con il premier Draghi e il vertice con Enrico Letta e Giuseppe Conte, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti, asserendo: “Sono al lavoro per dare una risposta positiva al Paese, di alto livello e al di fuori dei partiti, superando veti e perdite di tempo. Il centrodestra ha mantenuto la parola. Mi spiace che la sinistra non sia neanche entrata in aula per dire come la pensa. Ognuno fa come gli pare, la sinistra continua a mettere veti. Ho avuto molti incontri oggi, sto lavorando per avere un Presidente donna, in gamba, non solo per mettere una quota donna. Non faccio nomi né cognomi. Belloni? Non faccio nomi e cognomi, qualunque nome abbia fatto negli scorsi giorni aveva un no a priori, perché se lo dice Salvini allora non va bene. Mi auguro che domani il Parlamento dia dimostrazione di lucidità, concretezza, rapidità – e ha ribadito –. Abbiamo fatto una decina di proposte. Tutte bocciate. Chiudiamo questa partita e poi torniamo a pensare al Governo”.

Intanto, per quanto riguarda l’area di centrodestra, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha annunciato in modo provocatorio: “Dopo il voto del Capo della Stato, elezioni subito”.

Forza Italia, invece, ha convocato l’assemblea dei grandi elettori per le ore 20:15 di venerdì 28 gennaio.

Vertice PD-M5S-Lega, Giuseppe Conte: “Stiamo lavorando sul nome di una donna”

Le dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini, sono state confermate dal presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ha ribadito la volontà di individuare un nome di donna di “alto profilo” da eleggere come 13esimo Presidente della Repubblica Italiana.

A questo proposito, infatti, l’ex premier ha affermato: “Stiamo lavorando sul nome di una donna”.

Conte, poi, ha sottolineato anche quanto segue: “Gli incontri tra partiti? Adesso ci aggiorniamo. Il fatto che ci sia riservatezza nelle trattative non significa opacità nei comportamenti. Noi diciamo no a caminetti e inciuci, siamo però consapevoli che i voti si prendono qui in Parlamento e quindi bisogna trovare un compromesso di alto profilo”.

Elezioni Presidente della Repubblica, risultati definitivi del sesto scrutinio

Concluse le operazioni di voto che hanno caratterizzato il sesto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica, i risultati definitivi dello spoglio sono:

Presenti: 976
Astenuti: 445
Quorum: 505

Sergio Mattarella: 336
Nino Di Matteo: 41
Pier Ferdinando Casini: 9
Luigi Manconi: 8
Mario Draghi: 5
Marta Cartabia: 5
Elisabetta Belloni: 4
Giuliano Amato: 3
Elisabetta Casellato: 2

Schede bianche: 106
Voti dispersi: 9
Schede nulle: 4

In considerazione dei voti espressi durante la sesta votazione, non essendo stato raggiunto il quorum, è necessario un settimo scrutinio che si terrà a partire dalle ore 09:30 di sabato 29 gennaio.

Scheda in più durante le votazioni, le parole di Fico

Nel momento in cui sono stati annunciati i risultati definitivi del sesto scrutinio, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha affermato di aver riscontrato un’anomalia durante l’ultima verifica delle schede.

A questo proposito, Fico ha dichiarato: “È stata riscontrata una scheda in più rispetto al numero dei votanti. Il voto resta valido poiché la scheda in più non può influire sul risultato”.

Fonti del PD commentano i 336 voti a Sergio Mattarella

Con la diffusione dei risultati definitivi del sesto scrutinio, fonti del Partito Democratico hanno commentato i voti annunciati con lo spoglio. Esaminando, in particolare, il risultato ottenuto dall’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato osservato: “Sono finalmente in corso, dopo il fallimento del muro contro muro voluto dal centro destra, confronti e discussioni su alcune possibili soluzioni. Tra queste anche candidature femminili di assoluto valore. Ma ci vuole serietà, la cosa peggiore è continuare col metodo di questi giorni che consiste nel bruciare con improvvide fughe in avanti ogni possibilità di intesa. Per noi rimane fondamentale preservare l’unità della maggioranza di governo. Intanto invitiamo tutti a prendere atto della spinta che da due giorni e in modo trasversale in Parlamento viene a favore della riconferma del Presidente Mattarella”.

Quirinale, ipotesi Elisabetta Belloni: l’ostilità di IV, FI e LeU

In seguito alle affermazioni circa la candidatura di una donna al Quirinale rilasciate sia da Matteo Salvini che da Giuseppe Conte, si sono susseguite numerose indiscrezioni circa il nome di Elisabetta Belloni.

La figura di Elisabetta Belloni, tuttavia, ha generato forti perplessità in svariati settori del mondo politico italiano che si sono mostrati ostili all’idea che venga eletto un tecnico come Presidente della Repubblica mentre un altro tecnico occupa al momento la carica di Presidente del Consiglio.

Sull’ipotesi associata all’attuale direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), è intervenuto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ne ha bocciato la candidatura: “Stimo Elisabetta Belloni ma il capo dei servizi segreti non piò fare il Capo dello Stato. Non sta né in cielo né in terra che il capo dei servizi segreti diventi presidente. Elisabetta è un capo eccellente dei servizi segreti, un amico. Non può essere capo dei servizi. Solo chi ha la cultura politica dei Gormiti non lo capisce. Non sono una verginella, ho sempre fatto giochi politici. Ma ho giurato sulla costituzione, so cosa sono le istituzioni. Sulle istituzioni non si scherza. Un dirigente dei servizi non può diventare Presidente della Repubblica. Creiamo un precedente – e ha concluso –. Nel 2022 queste cose non si fanno in un Paese democratico. Lo stallo Mattarella bis è sempre più probabile”.

Allo stesso modo, anche Licia Ronzulli di Forza Italia ha asserito in modo lapidario: “Belloni? Per noi non va bene”.

Antonio Tajani, invece, ha riferito il seguente messaggio: “Riteniamo che non sia giusto avere un altro tecnico in posizione apicale. Al Quirinale deve andare un profilo politico. Stiamo lavorando per trovare una soluzione. Abbiamo esaminato la lista di nomi per il Quirinale proposta dalla sinistra – e ha precisato –. Alcuni nomi della lista proposta dalla sinistra non ci convincono“.

Insieme a FI e dopo l’intervento di Matteo Renzi, infine, hanno detto no all’ipotesi Elisabetta Belloni al Quirinale anche i membri di Liberi e Uguali (LeU).

In questo contesto, LeU ha diramato una nota ufficiale che riporta il seguente messaggio: “Con tutto il rispetto per la competenza e la capacità di Elisabetta Belloni, in un Paese democratico è assolutamente inopportuno che il capo dei servizi segreti diventi presidente della Repubblica. Allo stesso modo non è accettabile che la presidenza della Repubblica e la guida del governo siano affidate entrambe a personalità tecniche e non politiche”.

Infine, anche Sinistra Italiana ed Europa Verde hanno pubblicato una nota congiunta contestando la candidatura di Elisabetta Belloni: “Senza nulla togliere al curriculum di Elisabetta Belloni, della quale peraltro sono sconosciute le opinioni su qualsiasi tema al centro del dibattito pubblico, l’idea che l’attuale direttore del DIS diventi Presidente della Repubblica ci pare completamente inopportuna“.

Grillo dice sì alla candidatura di Elisabetta Belloni

Nonostante la contrarietà di Matteo Renzi, di Forza Italia e di Liberi e Uguali, l’ipotesi della candidatura di Elisabetta Belloni al Quirinale è stato ufficialmente accolto dal garante del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo.

Attraverso il suo account Twitter, infatti, Grillo ha dichiarato: “Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo. Elisabetta Belloni”.

Giorgia Meloni difende la candidatura di Elisabetta Belloni

Nell’apprendere le critiche e la forte ostilità di alcuni settori della politica italiana all’ipotesi di eleggere Elisabetta Belloni al Quirina, è intervenuta Giorgia Meloni che ha commentato le dichiarazioni diffuse con durezza: “Tutti parlano dell’importanza delle donne nei ruoli chiave, ma alla prova dei fatti quando esce il nome di una donna per un’alta carica si assiste a un fuoco di sbarramento di una violenza inaudita. Ecco a voi la latente misoginia italiana”.

Luigi Di Maio su Elisabetta Belloni: “Nome bruciato, si doveva trovare accordo nella maggioranza”

In merito alla candidatura di Elisabetta Belloni al Quirinale, si è espresso anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha dichiarato: “Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso. Lo avevo detto ieri: prima di bruciare nomi bisognava trovare l’accordo della maggioranza di governo. Tutto ciò, inoltre, dopo che oggi è stata esposta la seconda carica dello Stato. Così non va bene, non è il metodo giusto“.