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Elezione, Letta: “Proporre la candidatura della Casellati assurdo e incomprensibile: fa saltare tutto"

Enrico Letta

Un Enrico Letta furioso sui social minaccia di rompere il fronte della scelta condivisa: “Candidatura della Casellati incomprensibile: fa saltare tutto"

Elezione del Capo dello Stato ed Enrico Letta che perde aplomb e bava assieme e che si precipita sui social a scivere che “proporre la candidatura della Casellati è assurdo e incomprensibile: fa saltare tutto”. 

Letta e la candidatura della Casellati che è “incomprensibile”: l’Enrico furioso sui social

Un furente segretario del Pd cala la mannaia sull’ipotesi ventilata dal centrodestra vista come di parte con parte avversa per di più (FdI) e avverte che una soluzione del genere, anche se solo ventilata farebbe saltare il banco di quella ecumenicità che lui invoca da giorni. Il testo del post che Letta ha condiviso sui suoi account Twitter e Facebook è l’apoteosi del “no, Elisabetta no”. 

Candidatura della Casellati incomprensibile, Letta: “Proporla con l’opposizione contro gli alleati operazione mai vista”

Eccolo: “Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale”. Poi in chiosa: “Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto”. Saltare cosa? Il principio di condivisione al quale la scelta di un capo dello Stato dovrebbe ispirarsi. 

Salvini “bocciato” da Letta sulla candidatura della Casellati: “Incomprensibile, qui salta tutto”

Insomma, la Casellati sarebbe una versione minimal e più a brodetto di Berlusconi, nel senso che non è abbastanza ecumenica in quanto a rappresentatività. Dove l’ha trovata Letta la verve per bocciare la Casellati per il Colle? Oltre che nelle questioni di principio e di sostanza costituzionale fonti interne al suo partito sosterrebbero che a casa di Matteo Renzi la cosa sarebbe stata vagliata e considerata improponibile, con il Pd che è “contrario a una candidatura di parte che spacchi la maggioranza”. Un Pd “che farà il possibile per bloccarla”. Insomma, la fuga in avanti di Matteo Salvini è stata bloccata e, sia pur sempre più per inerzia, Mario Draghi non schioda dai sogni di tutti, anche malgrado Giancarlo Giorgetti.