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Elezioni 2018, Berlusconi punta Gentiloni: l'ira di Salvini

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Il Cavaliere spiazza il centrodestra sul dopo elezioni e su Mussolini sostiene che non è un dittatore, salvo poi ritrattare.

Elezioni 2018, a quattro mesi dalle votazioni, Silvio Berlusconi continua a far parlare di sé e delle sue scelte, nel caso in cui nessun partito dovesse avere la maggioranza per governare. Pensieri importanti, ma che allo stesso tempo fanno arrabbiare e non poco l’alleato principale, ovvero la Lega, che all’ipotesi di un Gentiloni bis ha fatto sapere di non pensarci nemmeno. Alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, “Soli al comando”, Berlusconi risponde a chi gli chiede cosa sarebbe meglio fare in caso di stallo dopo le politiche, in questo modo: “Sarebbe giusto proseguire con questo governo – insiste il Cavaliere – per consentire alle forze politiche di proseguire una campagna elettorale non brevissima”, che possa durare “almeno tre mesi”. Solo in serata, accenna a una frenata: “Non è un’ indicazione politica, né un auspicio, lo prevede la Costituzione”.

Mussolini e Calenda

Alla presentazione del libro di Bruno Vespa, il leader di Forza Italia parla anche di molto altro. Difatti, gli scappa anche un giudizio assolutorio su Mussolini sostenendo prima che non era proprio un dittatore, per poi ritrattare. Subito dopo, affossa l’ipotesi di Calenda, ministro di Gentiloni, premier del centrodestra: “Non lo conosco e comunque il nostro rinnovamento prevede la scelta di persone che non hanno mai fatto politica”.

Allo stesso tempo, Berlusconi esclude che, in caso di mancata maggioranza per le elezioni 2018, si pensi ad una “grande coalizione” sull’esempio tedesco, spiegando che la situazione in Italia è diversa da quella in Germania: la sinistra è ancora troppo di sinistra per poter avere avere un rapporto di collaborazione con la destra democratica”. Peraltro, “non penso che ci sia alcuna possibilità di una non vittoria del centrodestra”.

Elezioni 2018, Salvini e Alfano

Il leader di FI ne ha anche per Angelino Alfano e la scissione di Alternativa popolare:”Nessuna possibilità di una collaborazione. Gli ho fatto una telefonata per un suo momento difficile, ma pesa la decisione di aver sostenuto un governo di centrosinistra”. Per quanto concerne invece Matteo Salvini, l’alleato che poche ore prima lo aveva attaccato duramente per un no di Forza Italia a una legge sui reati gravissimi, chiudendo a qualsiasi prossimo incontro, Berlusconi cerca di affrontare la questione con un certo “buonismo”, sostenendo che ogni tanto Salvini fa i capricci, ma ha portato il suo partito dal 4 al 14 per cento: sono certo che governeremo insieme”.