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Elezioni 2018, il 28 Mattarella scioglie le Camere

Elezioni 2018

E' iniziato il conto alla rovescia per quanto riguarda le elezioni 2018. Il prossimo 28 dicembre il Presidente Mattarella scioglierà le Camere.

E’ iniziato il conto alla rovescia per quanto riguarda le elezioni 2018. Il prossimo 28 dicembre, infatti, il Presidente Mattarella scioglierà le Camere. Si va dunque verso il voto, previsto per il 4 marzo marzo del 2018. Il Capo dello Stato è attento agli appelli per lo Ius Soli, ma l’approvazione della legge ormai sembra qualcosa di impossibile. Convocherà successivamente i Presidenti di Camera e Senato e, una volta sentita la loro opinione, emanerà il decreto di scioglimento dei due rami del Parlamento. Un decreto che poi verrà controfirmato anche dal Premier.

Elezioni 2018

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è ormai pronto a siglare lo scioglimento delle Camere. Cosa che potrebbe avvenire già giovedì, una volta preso atto della conclusione della legislatura. Inoltre, con ogni probabilità il Consiglio dei Ministri (che si riunirà nella giornata di domani per parlare delle missioni all’estero) lo stesso 28 dicembre o al massimo venerdì varerà il decreto che fissa per il 4 marzo la data per le prossime elezioni politiche.

Il Capo dello Stato è molto attento agli appelli di “Italiani senza Cittadinanza”, oltre a quelli di Radicali, Verdi e alcuni esponenti del Pd, che hanno chiesto a Mattarella un rinvio per cercare di far approvare la legge sullo Ius Soli. Ma il clamoroso flop per quanto riguarda il numero legale in Senato ha di fatto trasformato questa approvazione del decreto in una sorta di missione impossibile. Questo dimostra come al Quirinale, che si era spesa molto per dare il via libera a questa legge, siano saltati i numeri e la volontà per far passare la norma. La situazione in ogni caso non cambierebbe nemmeno se venissero accordati dei tempi in più.

Scioglimento delle Camere

Il giorno buono dunque per un possibile scioglimento delle camere potrebbe essere il 28 dicembre, quando, una volta rientrati dalla pausa natalizia, il Capo dello Stato chiamerà al Colle i Presidenti di Camera e Senato. Dopo aver ascoltato l’opinione di Pietro Grasso e Laura Boldrini, il Presidente della Repubblica farà partire la procedura con la sua firma al decreto sullo scioglimento del Parlamento. Lo stesso giorno, il premier Gentiloni sarà impegnato in mattinata nella conferenza di bilancio a Montecitorio. Il Consiglio dei Ministri potrebbe tenersi sempre lo stesso giorno. O al massimo venerdì. L’ordine del giorno sarà stabilire la data di svolgimento delle prossime elezioni 2018. Un compito che spetta al governo.

La data che verrà indicata sarà quella del prossimo 4 marzo 2018 e verranno fissate anche i tempi di apertura della campagna elettorale e della convocazione della prima seduta delle nuove Camere. Successivamente il Premier Gentiloni, con il decreto in mano, salirà al Quirinale. Il Presidente del Consiglio poi controfirmerà il decreto di scioglimento delle Camere emanato dal Capo dello Stato. A quel punto, toccherà a Mattarella firmare il decreto di Palazzo Chigi con la data del voto. Gentiloni ufficialmente non si dimetterà, con Mattarella che, ringraziandolo per il lavoro svolto nell’ultimo anno, gli chiederà di restare in carica. Questo non sembra essere solamente un atto puramente formale, in quanto dopo il voto ci potrebbe essere ancora bisogno di lui.