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Elezioni Corea del Sud: favorito Moon Jae-in

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Corea del Sud al voto e la popolazione ha scelto il leader dei democratici Moon Jae-in che sta nettamente prevalendo sugli altri due avversari

Corea del Sud al voto per eleggere il proprio presidente. La popolazione ha deciso di affidarsi al leader dei progressisti Moon Jae-in, capo del partito democratico. Il vantaggio ai primi exit pool è davvero consistente, si parla infatti del 41, 4%. Confermati dunque i presupposti iniziali che lo vedevano in testa ai vari sondaggi.

Al suo inseguimento è Hong Jun-pyo, l’uomo della destra, che è fermo a poco più del 23% mentre il leader del partito del popolo Ahn Cheol-soo si ferma per il momento al 21%.

Il più che probabile numero uno della Corea del Sud ha puntato molto su alcuni essenziali passaggi all’interno del suo programma. Intanto essere un presidente anti corruzione, cercare di instaurare la pace con la vicina Corea del Nord e il rilancio di un economia che vede la forbice interna allargarsi sempre più tra i vari ceti della popolazione.

Il neo presidente a questo punto diventa una vera e propria speranza per il paese, figlio di fuggiaschi dal regime comunista ma che dovrà provare a effettuare una operazione di pacificazione proprio con la Corea del Nord. Nonostante ciò è rimasto un uomo di sinistra, attivista e avvocato dei diritti umani.

Già 4 anni fa ci provò ma perse di pochissimo contro la figlia del dittatore. L’uomo che in queste elezioni ha tentato di estrometterlo dalla corsa alla presidenza è stato il terzo arrivato Ahn Cheol-soo e si era presentato come l’uomo nuovo per il paese asiatico. Il popolo però non gli ha creduto incoronando Moon alla fine come vincitore di queste elezioni.

Per la Corea del Sud è un nuovo passaggio epocale dopo i precedenti nove anni che hanno visto alla leader ship un conservatore. In realtà sarebbe mancato un anno affinché il vecchio Governo dovesse esser riproposto ma il capo in carica ha dovuto abbandonare la carica. Probabilmente la leader Park Geun-hye, figlia del dittatore Park Chung-hee, finita in prigione a colpi di azioni illecite nell’esercizio delle proprie funzioni ha costituito il punto più basso per l’intero paese.

Da oggi quindi ecco che dovrebbe arrivare la rinascita per la Corea del Sud. Ai seggi sono andati oltre il 90% degli aventi diritto al voto dopo che già giovedì e venerdì scorso si era toccato il 23% nel voto anticipato. Un vero e proprio exploit da queste parti. Popolazione sudcoreana che ha dimostrato una grande voglia di partecipare alla vita politica del paese.

Elezioni che si sono verificate dopo due mesi dalla destituzione della Park, voluto di fatto dal popolo con alcuni scioperi, addirittura si è arrivati a quasi 200, a cui hanno partecipato oltre due milioni di persone. Una corruzione che ha colpito anche il padrone Samsung Lee Jay-yong, finito pure lui tra le sbarre.