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Elezioni Inghilterra: vince May, ma non c'è la maggioranza per governare

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Elezioni Inghilterra. risultato shock: la May e i conservatori vincono, ma non ottengono la maggioranza. La Premier uscente rigetta le voci di possibili dimissioni. Corbyn:"è ora che Theresa May si dimetta"

Theresa May e i Tory vincono le elezioni, ma non sfondano il muro della maggioranza. Questo è il risultato shock delle elezioni in Inghilterra, una vittoria per l’attuale Premier che però ha il sapore della sconfitta.

La May aveva indetto le elezioni anticipate con l’obiettivo di accrescere il vantaggio del partito Tory in Parlamento e avere maggiore libertà di movimento nei negoziati con l’Unione europea. Una scommessa che la leader conservatrice ha perso, non riuscendo a superare, ma neanche ad eguagliare, il risultato della precedente consultazione. In queste elezioni il partito conservatore avrebbe perso 12 seggi rispetto ai 330 su cui poteva contare in precedenza, mentre i Labour ne guadagnerebbero 29.

Theresa May e i conservatori, gli scenari futuri

Theresa May e i conservatori hanno sì la maggioranza, ma non la maggioranza assoluta. Se vogliono governare, dovranno optare per un governo di coalizione. Il posto della premier è a rischio. Ne chiede le dimissioni Jeremy Corbyn. Ne chiedono l’uscita di scena molti tra i suoi stessi compagni di partito.

L’alleanza più probabile per i Tory è quella con il partito unionista dell’Irlanda del Nord che – con i suoi 10 seggi – si è detto disposto a trattare per un governo di coalizione.

In teoria la Gran Bretagna potrebbe fare quello che è stato fatto in Germania e altrove: un accordo tra i due maggiori partiti, in nome della stabilità nazionale almeno fino alla conclusione dei negoziati sulla Brexit. In fondo le posizioni di Tories e Labour su questo punto non sono così distanti: entrambi favorevoli, entrambi determinati a ottenere “il migliore accordo possibile” con Bruxelles, con qualche divergenza su atteggiamento da tenere e punti minori. Ma il prezzo per la May sarebbe troppo alto: le dimissioni e la nomina di un nuovo Premier. E proprio su questo punto la leader del Tory Party ha ribadito che non ci sarà nessuna dimissione.

Le parole di Corbyn

Totalmente all’opposto l’umore di James Corbyn e del Labour Party, arrivati secondi ma usciti vincenti da queste elezioni. Il leader Labour ha riportato il partito ai livelli del 2010, recuperando una trentina di seggi.

Abbiamo cambiato la politica, in meglio” è stato il suo primo commento, ringraziando poi “tutti coloro che hanno votato per il nostro programma e per la sua radicale visione di una Gran Bretagna più giusta“.

Poi, parlando mentre ancora si contavano le schede, il leader del partito Laburista ha sottolineato che le persone hanno votato per la speranza e per il futuro: “Basta austerity. Spazio a un governo che rappresenta tutti“. Corbyn poi ha rivolto una frecciata alla sua avversaria, esortandola a fare un passo indietro: “Theresa May ha perso sostegno, ha perso seggi e ha perso voti, io credo sia abbastanza perché se ne vada“.

Brexit, adesso?

Il problema di un’assenza della maggioranza, oltre ad influire sulle politiche interne rischia di compromettere anche i negoziati con l’Unione Europea riguardo la Brexit. Ad undici giorni dall’inizio degli incontri, la situazione è nel caos più totale dato che mancherebbe quella stabilità di governo tale da poter negoziare accordi equi per la Gran Bretagna.

Lo stesso Nigel Farage, uno degli artefici di Brexit, ha dichiarato che, a questo punto, si fa strada anche la possibilità di un secondo referendum. Qualsiasi coalizione o governo avrà infatti bisogno dell’appoggio determinante dei liberal democratici di Tim Farron. E Tim Farron ha già detto che l’obiettivo è comunque quello di sottoporre a nuova consultazione i negoziati sull’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, quando questi saranno conclusi.