> > Elezioni politiche 25 settembre 2022, cos’è il diritto di tribuna?

Elezioni politiche 25 settembre 2022, cos’è il diritto di tribuna?

diritto di tribuna

Elezioni politiche del 25 settembre 2022: cos’è il diritto di tribuna sul quale si basa l’accordo tra il Pd di Enrico Letta e Azione di Carlo Calenda?

Elezioni politiche del 25 settembre 2022: cos’è il diritto di tribuna sul quale si basa l’accordo tra il Pd di Enrico Letta e Azione di Carlo Calenda?

Elezioni politiche 25 settembre 2022, cos’è il diritto di tribuna?

L’accordo tra il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, e il leader di Azione, Carlo Calenda, in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre 2022, si basa principalmente sul diritto di tribuna. Il patto si basa sul fatto che nessun leader di partito sarà candidato dalla coalizione nei collegi uninominali. Pertanto, non sarà possibile assegnare collegi sicuri a candidati non graditi a Calenda come, ad esempio, Luigi Di Maio, Nicola Frantoianni e Angelo Bonelli. Tuttavia, per garantire ai leader di non essere esclusi in considerazione dell’attuale legge elettorale fissata al 3% e garantire loro l’elezione, è stato invocato il cosiddetto diritto di tribuna. Con l’espressione, si indica sostanzialmente la garanzia di ottenere comunque alcuni seggi.

Il diritto di tribuna viene solitamente destinato alle liste più piccole per avere rappresentanti in parlamento. E si garantisce l’inserimento di alcuni candidati delle liste minori in altre liste di cui non fanno parte ma che con le quali hanno buone probabilità di elezione.

Le prossime elezioni

Con il Rosatellum, ossia l’attuale legge elettorale, la soglia di sbarramento è posta al 3%. Già nel 2018, quando la legge era già in vigore, il diritto di tribuna è stato applicato a +Europa che di poco non raggiunse il 3%. Allora, il PD candido ai collegi uninominali blindati Emma Bonino e Riccardo Magi che, appunto, vennero eletti.

A settembre 2022, invece, il sistema del diritto di tribuna rientrerà nelle liste del proporzionale, destinando alcuni seggi a chi rischia di restare fuori dalla soglia di sbarramento. In questa casistica, rientrano, ad esempio, personaggi come Luigi Di Maio, Bruno Tabacci, Nicola Frantoianni e Angelo Bonelli.