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Embargo al petrolio russo, ecco cosa succederà ora in Italia  

Il premier Mario Draghi

Il brent che è schizzato a 124 dollari al barile e l'onda d'urto da arginare dopo l'embargo al petrolio russo, ecco cosa succederà ora in Italia  

L’embargo al petrolio russo è un fatto ormai normato a livello Ue, ecco perciò cosa succederà ora in Italia: innanzitutto il premier Mario Draghi dovrà affrontare il nodo dei rincari con un nuovo piano di aiuti ad imprese e famiglie. Perché? Perché il nostro paese e l’Europa dovranno necessariamente fronteggiare nuovi rincari nel mercato dell’energia. Attenzione: greggio e prodotti petroliferi di Mosca rappresentano il 10% del totale dell’import del settore ed è percentuale sufficiente a creare problemi ed incentivare strategie celeri

Embargo, cosa succederà ora in Italia 

In agenda del governo c’è un taglio delle accise in arrivo a partire da agosto. E per l’anno prossimo? Per il 2023 il governo dovrà mitigare anche l’eventuale effetto del bando del carbone. Il piano avrà operatività a 6-8 mesi ma il segreto è muoversi subito e Draghi lo sa benissimo. D’altronde gli effetti sono rapidi: a Londra i prezzi del brent hanno superato i 124 dollari al barile nella giornata del 31 maggio. Insomma, bisogna agire subito per evitare una specie di “onda d’urto”. 

Il nodo dei volumi energetici da sostituire

Ed è il motivo per cui in una intervista a La Stampa il professor Davide Tabarelli di Nomisma Energia ha spiegato che il governo deve prepararsi a fronteggiare un nuovo picco dei costi dell’energia. E ha detto: “Sotto il profilo energetico abbiamo dei problemi, sostituire questi volumi non sarà così facile, la domanda sta tornando ai livelli pre-pandemici del 2019: parliamo di 100 milioni di barili al giorno per tutto il mondo, l’Europa ne consuma 10 milioni e ne importa tre dalla Russia”.