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Eni, via al maxi giacimento artico da 100 mila barili al giorno

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La scoperta dell'Eni potrebbe influenzare molto il futuro mercato del petrolio Si stima che il giacimento sia tra i più grandi conosciuti CORSA ALL'ORO (NERO) - Sarà ancora per pochi anni, forse, ma il petrolio continuerà a dominare la scena mondiale e quindi chi se lo accaparra avrà di fron...

La scoperta dell’Eni potrebbe influenzare molto il futuro mercato del petrolio

Si stima che il giacimento sia tra i più grandi conosciuti

CORSA ALL’ORO (NERO) – Sarà ancora per pochi anni, forse, ma il petrolio continuerà a dominare la scena mondiale e quindi chi se lo accaparra avrà di fronte una enorme quantità di denaro da festire, ma anche diversi problemi da affrontare. Era di non molto tempo fa la scoperta, da parte dell’Eni, di un enorme giacimento petrolifero in Tunisia, ma adesso è stato ritrovato un giacimento artico da 100000 barili al giorno. Le attività di estrazione sono pronte a partire, gli effetti sul mercato, pure.

PARTENZA – Si accende il giacimento dell’Eni chiamato Goliat, che opererà al largo della Norvegia. Si tratta del primo impianto a olio a entrare in produzione nell’Artico, per la precisione in una zona senza ghiacci nel mare di Barents. Secondo le stime il giacimento contiene riserve pari a 180 milioni di barili di olio e permetterà una produzione giornaliera di 100.000 barili di olio al giorno, di cui 65.000 in quota Eni. Contrastanti le reazioni: per Greenpeace è un monumento assolutamente inutile, mentre il famoso Bloomberg, pur apprezzandone i futuri effetti, ricorda che per costruirlo ci sono voluti oltre due anni rispetto al dovuto e che i costi di costruzione sono lievitati del 50% rispetto alle stime base. La situazione è che il petrolio si è appena ripreso rispetto ai minimi storici e la scoperta di nuovi giacimenti non dovrebbe far altro che deprezzarne il valore per la maggiore disponibilità nel rapporto domanda-offerta.

I DETTAGLI TECNICI – Goliat, come fa sapere Eni, è stato sviluppato attraverso la più grande e sofisticata unità galleggiante di produzione e stoccaggio al mondo, che ha una capacità di un milione di barili di olio, costruita con le più avanzate tecnologie per affrontare tutte le difficoltà tecnico-ambientali legate all’operatività in ambiente Artico. La produzione avverrà attraverso un sistema sottomarino composto da 22 pozzi (17 finora completati), di cui 12 sono pozzi di produzione, 7 serviranno a iniettare l’acqua nel giacimento per minimizzare l’impatto ambientale e tre per iniettare gas.