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Enrico Letta: “Con Draghi c’è un asse positivo, stare al governo ci fa bene”

Il segretario Dem Enrico Letta

Enrico Letta: “Con Draghi c’è un asse positivo, stare al governo ci fa bene”. ll bilancio trimestrale del segretario è più che positivo

Parola di Enrico Letta al Corriere della Sera: “Con Draghi c’è un asse positivo, stare al governo ci fa bene”. Il Partito Democratico guidato da Letta quindi sostiene il premier con convinzione, anzi, come dice lui che ama le iperboli assertive, “con forte convinzione”. E il segretario dem ha messo subito in chiaro che lui e il suo partito, all’interno un governo che ospita idee e ricette antiteticche, non si sente isolato. Anzi, Letta vede che i risultati arrivano e come.

Letta: “Con Draghi c’è un asse positivo, il Pd è in salute”

E la butta in potere terapeutico dell’Esecutivo e taumaturgico della sua segretaria: “Stare al governo con Draghi ci fa bene, il Pd è in salute e noi siamo a casa nostra”. Letta si riferisce ai sondaggi, che se da un lato paiono premiare solo l’opposizione di Giorgia Meloni, dall’altro mettono il Pd nel mazzo delle forze politiche ai vertici un po’ ondivaghi del gradimento nazionale. Quei sondaggi però devono andare sotto la magica alchimia che ultimamente al Nazareno non pare proprio di casa, quella che li trasforma in voti.

Parola di Letta: “Con Draghi c’è un asse positivo”. I rapporti con il M5S

E sui rapporti con i Cinque Stelle? Letta parla di “cantiere da aprire” ma non indica il capomastro, nel senso non spiega se l’identitarismo delle due forze sia uno scoglio o una ricchezza. Poi però pensa alle elezioni politiche e spiega: “Il centrosinistra è il mio obiettivo”. In tema di tensioni interne al Pd Letta può fare solo una cosa, altra faccenda che dalle sue parti pare obbligata fin quando non se ne vedono i frutti complottardi: minimizza e vede dialettica lì dovedietro a quella ci sono i pugnali. E dice: “Non ho nessuna percezione che tutto questo sia realtà, vedo sostegno leale e vedo che c’è un dibattito culturale. Non ho nessun timore, nessun elemento di preoccupazione. Dopo i primi tre mesi sono contento dello stato interno al Pd”.

Letta: “Con Draghi c’è un asse positivo”. Marcucci e il Congresso

Lo step finale è su Marcucci, che delle divisioni interne al partito pare il nuovo totem: “Tranne rare eccezioni vedo sintonia e ottimo consenso interno, lavoro bene con tutti. Se poi elezioni di autunno andranno male e chiederanno la sua testa, per spingere Stefano Bonaccini al congresso ragioneremo passo passo ma lavoriamo per le Politiche. Il congresso nessuno lo ha chiesto e io non lo chiedo, abbiamo le Amministrative e il lavoro delle Agorà per costruire un nuovo centrosinistra”. E sul tema Letta si mette in antitesi pubblicistica con l’altra riva del fiume: “Sarà l’opposto del metodo che sta usando la destra, che lavora ad assemblare i gruppi dirigenti, noi stiamo facendo un lavoro di popolo e sulle candidature siamo più avanti della destra”.