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Epatite acuta nei bambini, Bassetti: “L’indiziato più probabile è l’adenovirus F-41”

Matteo Bassetti

Epatite acuta nei bambini, la linea di Matteo Bassetti: "Bisogna continuare a fare quello che stiamo facendo, cioè mettere in comunione i nostri dati

In merito a cosa abbia potuto scatenare i casi di epatite acuta nei bambini Matteo  Bassetti un’idea ce l’ha e l’ha esposta ad AdnKronos Salute: “L’indiziato più probabile è l’adenovirus F-41”. L’infettivologo del San Martino di Genova ha un’ipotesi sulla genesi della “nuova” patologia eh ha anche un presunto “colpevole”, quello o  una coinfezione di questo con altro agente. Ha detto Bassetti: “Il fatto che oggi si parli meno di questi casi non vuol dire che l’attenzione sia scemata. Secondo me bisogna continuare a fare quello che stiamo facendo: mettere in comunione i nostri dati”. 

Bassetti sull’origine dell’epatite acuta nei bambini

Insomma, a parere del direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico di Genova, “non è un’emergenza, in tutto il mondo 200 casi in 6-7 mesi, un po’ come quelli che si vedevano prima del Covid perché casi di epatite sconosciuta in adulti e bambini ci sono sempre stati”. Poi Matteo Bassetti ha spiegato: “Ci vuole tempo per chiarire alcuni punti, non abbiamo ancora dato un nome e un cognome a questa epatite di origine sconosciuta, ma credo che l’indiziato più probabile rimanga l’adenovirus F41 o una coinfezione di questo con altro agente. Dopo di che, io credo che non sia il caso di preoccuparsi: dobbiamo approfondire, ma evitiamo di creare allarmi”. 

“Per Hiv e Aids ci sono voluti 2 anni”

E in chiosa: “La scoperta di un nuovo virus non è una cosa immediata. Anche per l’Hiv e l’Aids ci sono voluti 2 anni. L’opinione pubblica è abituata ad avere tutto e subito, ma non è così. Anche per Covid è accaduto questo, ci vuole tempo e studi per accertare di cosa si tratta. In generale, quando si può lavorare senza le luci delle ribalta lo si fa meglio“.