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Erasmus alle superiori: Ministro Fedeli ha un nuovo progetto

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La ministra per l'Istruzione Fedeli ha avuto un'idea che potrebbe cambiare per sempre il volto dell'insegnamento e del ciclo scolastico italiano. Durante il convegno promosso dalla Cisl a Roma, ha condiviso l'idea di estendere il programma Erasmus alle Scuole Superiori, in particolare alle classi c...

La ministra per l’Istruzione Fedeli ha avuto un’idea che potrebbe cambiare per sempre il volto dell’insegnamento e del ciclo scolastico italiano.

Durante il convegno promosso dalla Cisl a Roma, ha condiviso l’idea di estendere il programma Erasmus alle Scuole Superiori, in particolare alle classi che devono affrontare l’esame di maturità.

Il Ministro vuole portare la questione al Consiglio dell’Istruzione Europeo di Maggio: tra le altre questioni, sempre legate all’Erasmus, vorrebbe ampliare la possibilità anche a chi ha meno possibilità economiche.

A proposito di soldi, sempre la mistra Fedeli, dichiara di aver cominciato ad investire su scuola, università e ricerca. Il problema, però, è che i soldi a disposizione restano pochi e il suo intento è quello di aiutare su tutti i fronti precedentemente nominati.

Continua facendo riferimento alla globalizzazione che offre nuove sfide ogni giorno, a suo parere non affrontate nel modo giusto poiché si pensa solo a discutere e litigare sui soldi.

Il “tema Erasmus” era già stato portato alla luce durante i festeggiamenti per i 30 anni dalla sua fondazione: oltre alla Ministra Fedeli, si era espresso anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari Esteri, Sandro Gozi. Egli, reduce da un’esperienza all’estero in gioventù, enfatizza il potere di questa opportunità in ambito accademico, constatando però che solo l’1.2% della popolazione interessata ne usufruisce. Questo dato si riferisce agli studenti Erasmus, ma non sono pochi i partiti dall’Italia per compiere esperienze all’estero (nel 2016 in 30mila sono partiti e in 20mila sono arrivati dall’estero).

L’obiettivo è di arrivare a 40 milioni di studenti partiti entro il 2026. Entrambi sottolineano che l’Erasmus serve ad abbattere i muri dell’indifferenza tra popoli e culture diverse ed è fondamentale che tutti abbiano l’opportunità di parteciparvi. Per questo va ampliata l’offerta formativa legata ad esso.

Il programma Erasmus non piace solo agli studenti (il 90% ha espresso voto positivo in un’indagine svolta da Indire, sempre nel 2016), bensì anche alle aziende di tutti i settori che tendono a preferire candidati che abbiano svolto esperienze all’estero, ritenendole fondamentali per lo sviluppo della persona in previsione dell’inserimento all’interno del mercato globale.

A questo punto non ci resta che aspettare maggio è scoprire cosa ne pensa il Consiglio.