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"Eravamo fratelli": il racconto straziante dell'amico di Francesco Pio

Le indagini sull'omicidio di Francesco Pio sono state condotte dalla Polizia

"Cercavo di tirargli fuori la lingua per non farlo soffocare, eravamo fratelli": il racconto dell'amico di Francesco Pio nel giorno dei funerali

Loro con quella rissa non c’entravano nulla e Carlo lo dice: “Eravamo fratelli”, al Corriere della Sera arriva il racconto straziante dell’amico di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso a Napoli mentre trascorreva la serata con gli amici in un chiosco sul lungomare Mergellina. Per l’omicidio la Polizia ha fermato un giovane di Barra, Francesco Pio Valda: per lui l’accusa gravissima di omicidio volontario “con l’aggravante mafiosa”.

L’amico di Francesco Pio: “Eravamo fratelli”

E nella giornata straziante dei funerali di Maimone, oggi, sabato 25 marzo, arrivano le parole dell’amico del cuore. “Eravamo veramente fratelli, capitava che lui venisse pure a dormire a casa mia, e quando finivamo di lavorare stavamo sempre insieme. Pure io faccio il pizzaiolo, e parlavamo di aprirci un giorno un locale tutti e due, anche lontano da Napoli. Magari l’avessimo fatto e ce ne fossimo andati da qui”. Poi Carlo spiega: “Quelli che si sono presi a botte non li conoscevamo proprio e Pio non ha mai preso questioni con nessuno”.

Il tavolino, le noccioline, le risate e la morte

“Stavamo a un tavolino, avevamo comprato le noccioline, quando abbiamo sentito gente che litigava e poi i colpi di pistola. Ma erano a venti metri almeno da noi e c’era in mezzo un sacco di gente. Come è possibile che è stato colpito lui? Pensavo che fosse svenuto per la paura quando quello ha sparato”. E in chiosa: “Cercavo di tirargli fuori la lingua per non farlo soffocare. Gli altri dicevano ‘il sangue, il sangue’, ma io dicevo ‘non vi preoccupate, non è il sangue è il disegno della maglietta’. Invece teneva un buco in petto. Non me lo dimentico più. L’ho visto morire, lo tenevo tra le braccia quando ha perso conoscenza”.