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Eredi Corazza: moda e arte si fondono per creare uno spazio magnifico

Vic tacco Traspar social.

Intervista ad Andrea di Eredi Corazza, in cui racconta dello showroom di Frascati che unisce moda e arte in un ambiente unico ed innovativo.

Eredi Corazza e l’Arte

Non un semplice showroom, ma uno spazio dedicato alle avanguardie della moda. Imperdibile.
Una costante tensione verso il mondo dell’arte, che porta a collocare e valorizzare ogni prodotto in una cornice spettacolare, all’interno di immagini d’impatto visivo e comunicativo.
È la brand identity di Eredi Corazza, storico negozio di Frascati nato nel 1930 ed oggi punto di riferimento nel territorio come rivenditore esclusivo di importanti brand Made in Italy.
L’azienda non propone solo accessori di moda, ma offre un approccio di fatto innovativo e stimolante al mondo del fashion, guidando il cliente attraverso un percorso estetico carico di suggestioni.

Il binomio Eredi Corazza-Arte è declinato in ogni spazio ed in ogni canale comunicativo dell’azienda romana, con risultati sorprendenti. Muovendosi, ad esempio, nello show room di Frascati, si viene immediatamente catapultati in una dimensione metropolitana, in un atelier dove moda, arte e design si incontrano all’insegna della sperimentazione. Un dinamico contenitore di idee dove ogni prodotto non è semplicemente esposto, ma raccontato come testimonianza dell’incrollabile valore dell’arte e del Made in Italy. “Mondi pieni di passione, cuore pulsante di quest’Italia produttrice di ciò che in tutto il mondo è apprezzato, ricercato ed imitato”, per citare le parole di presentazione dell’azienda.

Questo stesso incontro tra Eredi Corazza e l’arte emerge nella comunicazione digitale. Ricca di spunti, ad esempio, è la homepage del sito web Eredi Corazza: arte e qualità del prodotto si fondono nelle immagini poste in primo piano, che vengono costantemente rinnovate.
Immagini dove ora è protagonista il prodotto, ora gli essere umani. Figure che si muovono in uno scenario underground, schizzato di elementi gotici e cyber punk, dove la natura riemerge a tratti per riaffermare il suo valore.
Interprete dell’innovativo progetto dell’azienda romana ed esponente dell’ultima generazione è Andrea, che ci racconta il rapporto tra Eredi Corazza e l’arte.

L’intervista a Eredi Corazza

1. Andrea, siamo a Frascati ma l’impatto visivo dello show-room ci catapulta in una dimensione metropolitana. Eredi Corazza è un atelier dove moda arte e design si incontrano all’insegna della sperimentazione. Ci racconta come nasce questo progetto innovativo?

Dopo il mio ingresso in Azienda sono cambiate molte cose: c’è stato un punto di rottura ed evoluzione, un mutamento estremo all’interno di uno spazio.

L’Azienda si è digitalizzata, abbiamo aperto un e-store: www.eredicorazza.it, siamo attivi con la comunicazione collaborando con un’Agenzia fotografica per lo sviluppo dei contenuti, ospitiamo ed invitiamo artisti ad esporre dentro il nostro contenitore, facciamo consulenza stilistica per alcuni brand..

Oggi l’Azienda ha un nuovo DNA, sono stati aggiornati molti dei brand presenti, portando la selezione dei prodotti ad avvicinarsi al concetto del “punto di rottura”, una visione molto più contemporanea dell’estetica. Siamo in costante e radicale evoluzione!

La persona che sceglie di differenziarsi, di selezionare, individuando e sperimentando stimoli e idee distinte, marchiate del suo timbro, diventa stilista di se stesso; è colei che ha la capacità di allineare il capo alla propria personalità, di sintonizzarlo.

Oggi Eredi Corazza ha un suo timbro, ha una sua personalità, attratta e nutrita dal bisogno di contaminazione con le molteplici forme di espressione: un carattere unico, non fermo ad un’unica forma; sperando che porti le persone che scelgono Eredi Corazza a star bene con se stessi, a sentirsi vere.

Questo è il concetto cardine su cui stiamo lavorando, connettere con equilibrio vari linguaggi fondati su ricerca, qualità ed unicità.

Io vivo di emozioni, cerco furiosamente stimoli ed idee innovative. Fatico a pensare ad uno spazio e a me stesso senza cambiamenti.

Vivo la moda come una proiezione esterna e materica di ciò che siamo dentro.

2. Eredi Corazza nasce nel 1930. Quanto conta la tradizione familiare nella sua ricerca d’arte?

La tradizione familiare ha inciso in me dei valori fondamentali. L’istruzione che ho ricevuto, connessa con la mia curiosità, mi ha regalato la capacità di analizzare con più esperienza e cultura il prodotto. In questo lavoro si deve conoscere la propria materia e, fortunatamente, ho trascorso anni affiancando persone che avevano estrema conoscenza tecnica.. In fin dei conti la fondazione è datata 1930..
La mia è una ricerca più contemporanea. Ho una mente molto giovane e l’estetica, la materia, i sensi, sono di conseguenza sviluppati in un diverso contesto, gonfio d’innovazione e tecnologia.

3. Secondo lei esiste un limite tra arte e moda o la moda è una forma d’arte?

Artista o Stilista c’è da domandarsi.. La connessione tra Arte e Moda è da scoprire nella storia. L’ultimo secolo ci insegna che l’incontro tra i due movimenti è avvenuto, decenni in cui l’Arte ha investito di idee la moda, periodi in cui la moda ha preso il sopravvento (la nascita del pret-a-porter). Pensiamo ad un capo come opera d’Arte – l’Electric Dress dell’artista Atsuko Tanaka al Pompidou, opera del 1956..
Penso che nel nuovo millennio i due mondi si siano avvicinati fino a fondersi; trovo altresì corretto il dialogo della moda in luoghi dove l’Arte regna sovrana. Penso alle installazioni/presentazioni di Artisti in concept store, penso alla moda presentata in gallerie, Rick Owens stesso ormai abita il Palais the Tokyo.. Penso a Karl Lagerfeld che ha costruito uno scenario surreale nel Grand Palais di Parigi per presentare la sua collezione; la presentazione della Cruise al Paseo del Prado a Cuba.. Ai Weiwei e la collaborazione con Dover Street Market – KTZ, HBA, Jacquemus, Gosha Rubchinskiy, alcuni dei nomi con cui ha collaborato – H&M e Jeff Koons, Celine e Wangechi Mutu.. Il monogram di Louis Vuitton reinterpretato dallo stesso Karl, Rei Kawabubo, Christian Louboutin…Siamo in constate e radicale evoluzione..
La moda è Arte.

4. Tre designer secondo lei fondamentali per la storia della moda e perché lo sono.

Davvero una domanda complicata.. Dunque, per primi, cito i maestri dell’Arte orientale, definita “triade giapponese”: Rei Kawakubo, Yohji Yamamoto ed Issey Miyake.

La loro corrente ha cambiato radicalmente il concetto di estetica, il capo viene pensato come “decostruito”, l’anarchia che distrugge la manualità sartoriale – cura maniacale -un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma. Tagli diametrali, materiali grezzi e corposi e collezioni che incentrano l’attenzione sul nero come unico colore.
La stessa corrente invade Parigi nel 1994, quando Rick Owens lancia il suo omonimo brand. Uno stile che richiama tratti distintivi della scuola giapponese, operato che lavora sulla manomissione delle forme, oggi anche brutali. Un brand che influenzerà molti dei successivi designer..

Non molto tempo fa nacque “Vetements” (firma Demna Gvasalia), la crew, un collettivo rivoluzionario, definita anche setta, ventenni stile underground devota alla tekno e metal, con un costume oversize e decostruito.. Un’estetica ruvida, distorta, da strada.. Un team capace di stravolgere il mondo della moda.
Boris Bidjan Saberi, Dries Van Noten, Martin Margiela, Ann Demeulemeester.. C’è molto da raccontare nella moda creativa..

Prendete la mia come una risposta istintiva, dettata dalle mie ricerche.

Mi sento di aggiungere, avendo ormai superato la soglia dei tre designer, che le firme italiane nell’universo calzaturiero vantano da sempre la migliore manodopera, manualità e qualità.

Dal geniale Sergio Rossi passando attraverso Salvatore Ferragamo, all’elegante e sofisticato René Caovilla, al contemporaneo Daniele Michetti, Cesare Casadei, Gianvito Rossi, Le Silla, Valentino.. Un’infinità di creativi espressionisti sbandieranti tricolore.

5. Parliamo della comunicazione digitale del suo brand: il binomio tra arte ed Eredi Corazza emerge anche dalle immagini presenti nel sito e nei social. Colpisce ad esempio, tra le ultime pubblicazioni, il richiamo all’arte giapponese dei kokedama. Ci racconta le sue immagini preferite?

Si, è la volontà innata di emozionare; Kokedama è uno studio che abbiamo fatto sulla tecnica giapponese di coltivazione risalente al 1600 e presente nel nostro spazio come un’installazione permanente. Nasce come allestimento “Natale2016”, dettato dalla nostra voglia di uscire dagli standard estetici e proporre un’idea che ha anche come messaggio primo il rispetto per l’ambiente.

kokedamaconcept

Una delle immagini che preferisco presente nei social è quella che ritrae tre persone stese a terra, di diverso sesso, eta e colore della pelle; indossano un mocassino Vic Matie tacco 100mm blue stile Cugini di Campagna. “Senza pregiudizio” è il titolo ufficioso che gli è stato dato. Un concetto vicino al lavoro svolto da Oliviero Toscani per Benetton o Sisley.

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Un’altra può essere l’immagine dell’uomo con la testa dipinta di nero, un signore di 50+ anni, una foto molto provocatoria – di grande impatto visivo – in stile avanguardista..

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La selezione dello store è diretta ad un pubblico femminile, ma la mia voglia di cambiamento vuole conquistare attraverso un accessorio donna anche il mondo del fashion maschile.
Particolare anche la foto scattata in una cava vicino Roma, un baby ragazzo con un paio di anfibi OXS ai piedi..
Ho simpatia per tutte le immagini presenti nel canale ErediCorazza, passano attraverso la mia mente!

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6. Un’altra impressione che emerge dai vostri canali social è la volontà di favorire l’incontro e lo scambio di esperienze tra designer. Ne è un esempio “Collettiva”, che lei definisce un esperimento per connettere in uno spazio diverse forme d’Arte. Ci racconta questa ed altre iniziative in cantiere?
Abbiamo molte cose in cantiere…

Le iniziative sono in ogni modo presenti nel nostro store, aldilà degli eventi e delle presentazioni che si svolgono durante la stagione, ci dedichiamo al visual con cura maniacale, interagendo nello spazio con piccoli interventi e pillole artistiche. A breve verrà presentata un’ installazione interattiva, composta da parallelepipedi neri opachi retro-illuminati con esposta all’interno la scarpa.

Per il momento “Collettiva” è ferma a due appuntamenti, stiamo pensando in primavera di fare il terzo, sempre più
estremo, sempre più connesso con l’arte.. Negli intenti c’è l’idea di ospitare anche una performance.
L’ultimo evento ha visto coinvolte personalità interessanti. Pittura, fotografia, scultura, riciclo, una selezione di cibo gourmet e la nostra collezione; diverse forme in armonia tra loro..

Invito e consiglio ai più di rimanere sintonizzati con la nostra realtà, stiamo per uscire nel nostro portale – www.eredicorazza.it – con un blog, un’opportunità per scambiare idee ed immagini, cercando l’interazione ed il coinvolgimento degli utenti.

La mia idea è pubblicare con costanza delle pillole che si distacchino dai contenuti che in questo momento storico passano sotto i nostri occhi. Cerchiamo una visione innovativa, poetica, dinamica, con il nostro marchio di fabbrica: ErediCorazza.