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Eruzione vulcano Bali, ancora fermo l'aeroporto internazionale

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Eruzione vulcano Bali, permane lo stato di pericolo, e l'aeroporto internazionale rimarrà chiuso anche per tutta la giornata odierna.

Eruzione vulcano Bali, ancora crisi ed allarme nell’isola indonesiana. Da due giorni l’aeroporto internazionale è chiuso, provocando disagi a turisti e viaggiatori. Questi disagi si prolungheranno anche per il terzo giorno. La struttura, infatti, resterò ferma anche oggi mercoledì 29 novembre. Gli esperti e gli studiosi di vulcanologia che stanno monitorando la situazione non sono ancora in grado di prevedere quanto questa situazione difficile si prolungherà. Il pericolo eruzione è sempre presente, anche se non è detto che questa dimostrazione di forza arrivi a questo punto.

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L’aeroporto internazionale di Denpasar resterà fermo per almeno tutta la giornata di mercoledì 29 novembre e fino alle 7 di domattina, per il terzo giorno consecutivo, a causa dell’eruzione vulcano Bali, situato a nord-est dell’isola indonesiana. Il sito è anche un’importante meta turistica. Lo hanno comunicato proprio le autorità aeroportuali locali. Ogni giornata di sospensione, causa la soppressione di circa 440 voli, coinvolgendo nei disagi un totale di circa 60mila passeggeri. Lo scalo vicino dell’isola di Lombok, dove una parte dei turisti è stata dirottata, non può che funzionare ad intermittenza a causa della presenza di cenere vulcanica alta fino a 7mila metri.

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Persone evacuate

Gli esperti vulcanologi non sono neanche ora in grado di stabilire per quanto tempo si prolungherà tale situazione. Le autorità locali temono un’imminente eruzione con colata di lava. Per questo è stata ordinata l’evacuazione di 100mila residenti, in un’area distante dai flussi turistici. Tuttavia, parecchie persone hanno deciso di restare nelle proprie abitazioni. È anche possibile che la fuoriuscita di cenere prosegua per settimane, e che non si arrivi ad un’eruzione vera e propria.

Eruzione vulcano Bali situazione

Da due giorni gli occhi sono tutti rivolti verso l’alto, dove il vulcano Agung sta proiettando cenere e fumo, mostrando così la propria forza e potenza. Il cratere sta continuando a riempirsi di lava. Tutto farebbe presagire ad un’eruzione. Secondo gli esperti, la lava si riverserà quasi certamente lungo le pendici del vulcano.

Il timore peggiore è che la situazione possa ulteriormente precipitare. Un esponente del centro nazionale di vulcanologia indonesiano ha comunicato che si sentono scosse persistenti. La zona interdetta intorno al vulcano, che si trova a 75 chilometri dalla località turistica di Kuta, è stata allargata a 10 chilometri. È stato chiesto subito di evacuare agli abitanti di questa zona. Già più di 40mila persone che hanno dovuto lasciare le loro case da quando il Monte Agung ha iniziato a sputare fumo. L’Ufficio nazionale per la gestione dei disastri ha dichiarato che “le continue proiezioni di ceneri sono talvolta accompagnate da esplosioni e da un borbottio basso” e che “la luce del fuoco sta diventando più visibile di notte, indicando che le condizioni per un’eruzione più forte sono imminenti”.