> > Esplosione a Catania: indagato il capo dei pompieri

Esplosione a Catania: indagato il capo dei pompieri

esplosione

E' indagato Marcello Tavormina, il capo dei Vigili del fuoco di Catania, intervenuti nell'esplosione di via Garibaldi.

E’ indagato per disastro colposo e omicidio colposo plurimo Marcello Tavormina, capo della squadra dei Vigili del fuoco intervenuta nell’esplosione di una palazzina a Catania. Nella missione, nella quale ci sono state tre vittime, sono morti due pompieri.

esplosione

L’esplosione

L’incidente ha avuto luogo la sera del 20 marzo 2018 in via Garibaldi, a Catania. I Vigili del fuoco sono intervenuti alla richiesta di soccorso da parte degli abitanti di una palazzina a seguito di una fuga di gas. Non appena i pompieri sono giunti sul posto, l’edificio è esploso, provocando tre vittime. Due di queste, Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, erano vigili del fuoco. I due agenti erano pronti a smontare dal turno, quando è arrivata la segnalazione. Non hanno voluto tirarsi indietro: sono intervenuti insieme alla squadra in una missione che si è rivelata fatale.

esplosione

Immenso il dolore dei colleghi, i quali hanno ricordato le due vittime come ragazzi innamorati del loro lavoro, sempre pronti al soccorso dei richiedenti aiuto. Stando alle parole della squadra catanese, erano persone buone, che affrontavano i rischi del mestiere con coraggio e spirito di sacrificio.

Lo stabile esploso è stato posto sotto sequestro, mentre i vicini di casa sono potuti tornare nelle proprie abitazioni, dopo i sopralluoghi che hanno messo in sicurezza la zona.

Indagato il capo della squadra

Nell’esplosione sono rimasti coinvolti anche un altro pompiere, Giuseppe Cannavò, le cui condizioni si sono aggravate durante la notte, e il capo della squadra dei Vigili del fuoco di Catania, Marcello Tavormina. Quest’ultimo è stato inserito nel registro degli indagati per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Secondo la Procura, il capo squadra, 38enne, sarebbe stato responsabile di “una cattiva valutazione dei fatti”. I pompieri “avrebbero lavorato su una porta pensando non fosse collegata allo stesso locale già saturo di gas”. L’accusa sarebbe fondata sulla testimonianza di uno dei vicini di casa del 75enne carbonizzato in seguito all’esplosione. L’uomo ha raccontato di avere visto uno degli agenti utilizzare un utensile per tagliare il lucchetto della porta di servizio dell’abitazione. L’inquilino gli avrebbe chiesto spiegazioni, ma il pompiere gli avrebbe detto di allontanarsi. Poco dopo ci sarebbe stata l’esplosione.

esplosione

I Vigili del fuoco hanno dichiarato alla stampa che non avrebbero mai utilizzato arnesi che avrebbero provocato scintille per “per entrare in quegli ambienti saturi del gas di bombole gpl”. Giorgio Grammatico e Giorgio Ambiamonti erano pompieri esperti e un errore del genere non avrebbero potuto commetterlo neppure dei principianti.