Lisa Pendezza Una bambina di 19 mesi, Ellie-May Minshull-Coyle, è morta soffocata nel suo letto a Preston, in Inghilterra. La bambina è stata legata a faccia in giù in una sorta di letto-gabbia. I lacci le bloccavano il petto e le gambe e tenevano unite le caviglie per impedirle di muoversi. Era coperta da un pesante piumone. Il letto era stato spinto contro una parete e dei pannelli di legno chiudevano i lati aperti. Le lenzuola e le coperte erano state disposte per impedirle di vedere fuori. Anche la finestra della camera era stata oscurata con un materasso e un’altra coperta. In questa posizione, la piccola Ellie-May non riusciva a respirare.
Indagati la madre, il compagno e il coinquilino
Il decesso è avvenuto il 23 marzo 2017. La polizia ha aperto un’indagine e ha iscritto nel registro degli indagati la madre Lauren Coyle, 19 anni, il suo compagno (e patrigno della bambina) Reece Hitchcott, 20 anni, e il loro coinquilino Connor Kirby. È stato proprio quest’ultimo ad accorgersi che la piccola non respirava. I genitori l’hanno portata al Royal Preston Hospital. Dopo diversi tentativi di rianimazione, è stato dichiarato il decesso.
Tutti e tre sono stati accusati di omicidio colposo e hanno negato le accuse. La madre ha raccontato agli inquirenti che Hitchcott aveva preso l’abitudine di legare la bambina al letto per aiutarla dormire, perché la piccola non aveva una routine del sonno regolare. Ha iniziato a gennaio 2017. Col tempo, ha anche deciso di sigillare il letto con le doghe di legno.
“Tutti in famiglia sapevano cosa stava succedendo”, ha dichiarato il procuratore Christopher Tehrani. “Ellie-May non poteva neanche muoversi per respirare correttamente. La sua morte era inutile e del tutto evitabile”.
