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Turchia, il Nyt: giornalista saudita ucciso da agenti di Riad

Jamal Khashoggi

L'uomo sarebbe stato ucciso nel consolato del suo Paese a Istanbul, per ordine "dai più alti livelli della corte Reale" secondo il New York Times.

Un giornalista saudita sarebbe stato ucciso da agenti segreti del regime di Riad. Lo riporta il New York Times. Secondo il prestigioso quotidiano, l’omicidio è avvenuto nel consolato dell’Arabia Saudita di Istanbul, in Turchia, dove l’uomo era arrivato da un paio d’ore. Una fonte investigativa turca ha detto che Jamal Khashoggi, questo il nome del giornalista, sarebbe stato fatto a pezzi con una sega e quindi i resti del suo corpo sarebbero stati caricati su un minivan dai suoi assassini. Un’operazione rapida, fatta da professionisti, e che sarebbe stata ordinata “Dai più alti livelli della corte Reale” di Riad.

L’Arabia Saudita respinge le accuse

Il regime saudita, guidato dal principe ereditario Mohammed bin Salman, ha negato con forza ogni accusa. E ha detto che il giornalista Khashoggi avrebbe lasciato il consolato sulle sue gambe, poco dopo il suo arrivo del 2 ottobre. Non è convinto della spiegazione il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che infatti ha chiesto all’Arabia Saudita di fornire prove che dimostrino la loro estraneità ai fatti. Tra i due Paesi cresce la tensione e si rischia un grave incidente diplomatico.

Spunta un video di Khashoggi

Almeno ufficialmente, però, la Polizia turca sta ancora indagando sull’ipotesi di un rapimento del giornalista. Anche se è passata più di una settimana da quando è stato visto vivo l’ultima volta. Questo, inevitabilmente, dà maggiore probabilità alla pista dell’omicidio. Una tv privata turca, Kanal 24, ha mostrato un video del giornalista mentre entrava nel consolato 8 giorni fa. Nella clip compare anche un minivan, sul quale sarebbe stato caricato il cadavere (o ciò che ne restava). Il furgone avrebbe poi percorso due chilometri, per parcheggiare nella residenza del console saudita.