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Olanda, neonato muore con eutanasia: poteva vivere 10 anni

eutanasia

In Olanda un neonato di meno di 12 mesi è stato ucciso tramite eutanasia perché affetto da una grave patologia neurologica.

Ucciso perché aveva un’aspettativa di vita troppo breve e perché nel corso di questo periodo avrebbe dovuto subire “una sofferenza insopportabile e senza prospettive”. E’ con queste motivazioni che i medici, con il consenso dei genitori, hanno praticato in Olanda l’eutanasia ad un neonato di “meno di 12 mesi”. A renderlo noto un rapporto della Commissione di valutazione dell’interruzione tardiva di gravidanza e della morte provocata dei neonati.

Ucciso un neonato perché malato

Nella civilissima Europa e in base agli standard olandesi, la vita di questo bambino non era infatti degna di proseguire. Per la seconda volta dal 2005, quindi, i pediatri hanno applicato il Protocollo di Groningen, elaborato dal professor Verhaegen, che stabilisce le linee guida per la soppressione dei neonati “affetti da malattie gravi”.

Tale protocollo è stato approvato dall’Associazione olandese di pediatria ma l’eutanasia sotto i 12 anni di vita in Olanda è vietata per legge. Nonostante questo, finora nessun medico è stato perseguito anche se “secondo il professor Verhaegen vengono uccisi con l’eutanasia dai 15 ai 20 bambini ogni anno in Olanda” come riporta Tempi.it.

In base a questi protocolli, i medici hanno convinto infatti i genitori che il loro figlio, affetto da una grave patologia neurologica, non sarebbe stato mai felice ma anzi avrebbe vissuto nella sofferenza. La malattia di cui era affetto avrebbe reso la qualità della vita del bambino “nulla” e “senza prospettive future”. In realtà, qualche prospettiva il bimbo ce l’aveva visto che probabilmente avrebbe compiuto almeno i 10 anni. Inoltre, per giustificare l’uccisione tramite eutanasia i medici hanno insisto anche “sulla sofferenza psicologica dei genitori” che sarebbe aumentata nel corso del tempo.

Aborto post-natale

Eppure, solo pochi giorni fa, Papa Francesco parlando dell’aborto aveva sottolineato: ” I genitori, in questi casi drammatici, hanno bisogno di vera vicinanza, di vera solidarietà, per affrontare la realtà superando le comprensibili paure. Invece spesso – denunciava – ricevono frettolosi consigli di interrompere la gravidanza, cioè è un modo di dire: ‘interrompere la gravidanza’ significa ‘fare fuori uno’, direttamente”.

In questo “Mondo nuovo”, l’eutanasia sta diventando quindi un altro modo per “fare fuori uno”, visto che da alcuni anni a questa parte in Olanda sta prendendo piede persino l’idea di un “aborto post-natale”, ovvero l’uccisione di neonati affetti da quelle malattie che di norma fanno pendere i genitori per l’interruzione di gravidanza.